ESMO 2021, cancro al polmone: buoni risultati iniziali da datopotamab deruxtecan

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Datopotamab deruxtecan (Dato-DXd), l’anticorpo monoclonale farmaco-coniugato (ADC) anti-TROP2 sviluppato da Daiichi Sankyo e AstraZeneca, mostra una risposta tumorale incoraggiante nei pazienti affetti da carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) avanzato con alterazioni genomiche sensibili alla terapia mirata. Una sotto-analisi della coorte NSCLC dello studio di fase 1 TROPION-PanTumor01 è stata presentata al Congresso Virtuale della Società Europea di Oncologia Medica 2021.

In 34 pazienti valutabili affetti da NSCLC con alterazioni genomiche sensibili alla terapia mirata, il trattamento con datopotamab deruxtecan ha ottenuto un tasso di risposta obiettiva (ORR) confermato del 35%, secondo la valutazione di una revisione centrale indipendente in cieco. Sono state osservate dodici risposte parziali (35%) e 14 casi di malattia stabile (41%). Con un follow-up mediano di 13,4 mesi (range, 7-28 mesi), la durata mediana della risposta (DOR) è stata di 9,5 mesi (95% CI: 3,3-NE). L’attività clinica è stata osservata nei pazienti con mutazioni di EGFR (Ex19del, L858R), anche dopo trattamento con osimertinib, e in altre alterazioni genomiche sensibili alla terapia mirata.

Il profilo di sicurezza del datopotamab deruxtecan è stato coerente con quello osservato nella popolazione complessiva affetta da NSCLC arruolata nello studio TROPION-PanTumor01. I più comuni eventi avversi emergenti dal trattamento (TEAEs) sono stati nausea e stomatite. Un caso di malattia polmonare interstiziale (grado 5 alla dose di 8 mg/kg) è stato giudicato correlato al trattamento.

“L’identificazione delle alterazioni genomiche serve come importante tabella di marcia per il trattamento dei pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule. Tuttavia, la prognosi è sfavorevole dopo che la malattia progredisce nonostante le terapie mirate contro le alterazioni oncogeniche sottostanti – spiega Edward B. Garon, direttore di Oncologia Toracica, Jonsson Comprehensive Cancer Center presso l’Università della California, a Los Angeles. – Siamo molto incoraggiati dalla risposta tumorale osservata in questa analisi, in quanto i risultati supportano il potenziale di datopotamab deruxtecan nei pazienti affetti da NSCLC con alterazioni genomiche sensibili alla terapia mirata e progressione della malattia dopo il trattamento standard.”

“Questi dati forniscono l’evidenza preliminare che datopotamab deruxtecan produce risposte tumorali in pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule avanzato con alterazioni genomiche sensibili a terapia mirata e precedentemente trattato. – osserva Gilles Gallant, Vice Presidente Senior, Capo globale dello Sviluppo Oncologico, R&S di Daiichi Sankyo – Un’ulteriore conferma di questi risultati iniziali è in corso con lo studio di fase 2 TROPION-Lung05, dove il datopotamab deruxtecan viene valutato in questo specifico tipo di NSCLC con progressione della malattia dopo una terapia mirata e una chemioterapia a base di platino.”

“Il TROP2 è associato a una prognosi sfavorevole e a una breve sopravvivenza globale mediana nei pazienti con carcinoma polmonare avanzato non a piccole cellule, una delle forme più comuni di cancro. – aggiunge Cristian Massacesi, Chief Medical Officer e Oncology Chief Development Officer di AstraZeneca. – Siamo lieti di condividere questi risultati aggiornati del nostro programma di sviluppo clinico TROPION, che si aggiungono all’evidenza del ruolo potenziale del datopotamab deruxtecan nei pazienti affetti da NSCLC con alterazioni genomiche sensibili alla terapia mirata.”

La maggior parte dei pazienti (82%) di questa sotto-analisi aveva ricevuto almeno tre linee precedenti di terapia, tra cui la chemioterapia a base di platino (91%), TKI (85%), e immunoterapia (41%). I pazienti inclusi in questa analisi avevano tumori con mutazioni di EGFR (85%), fusione di ALK (9%), fusione di ROS1 (3%) e fusione di RET (3%). Tra quelli con mutazioni di EGFR, il 69% aveva ricevuto un precedente trattamento con osimertinib. Al momento del cut-off dei dati, al 6 aprile 2021, il 12% dei pazienti è rimasto in trattamento con datopotamab deruxtecan.

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