(Reuters Health) – Se da una parte le aziende farmaceutiche si stanno preparando alla Brexit, i leader del settore ritengono che il Regno Unito potrà ancora lavorare a stretto contatto con l’EMA per concordare le procedure di approvazione dei farmaci. I manager di Big Pharma UK, secondo alcune fonti, sarebbero favorevoli allo sviluppo di un meccanismo grazie al quale un’istituzione britannica dedicata alla regolamentazione dei farmaci lavorerebbe a stretto contatto con l’EMA mediante accordi bilaterali. Una soluzione che troverebbe d’accordo anche i medici. Nei giorni scorsi il Governo britannico ha pubblicato un libro bianco in cui definisce il percorso per la Brexit. In questo documento il Governo ribadisce che la regolamentazione del settore farmaceutico è parte integrante del programma dei colloqui con la UE.
Le reazioni
“Sembrerebbe logico supporre che EMA rimarrà con l’Europa e che, di conseguenza, il Regno Unito avrà una sua agenzia”, dice Pascal Soriot, CEOdi AstraZeneca.“Questo dovrebbe essere possibile, perché oggi gli standard normativi e scientifici sono comuni e una collaborazione è auspicabile nell’interesse di tutti. Anche se separati, i due organismi potrebbero decidere di mantenere gli stessi accordi normativi e di conseguenza agire di concerto”, aggiunge il manager. Mike Thompson, CEO dell’Association of the British Pharmaceutical Industry, ribadisce che un accordo che preveda un allineamento con EMA risulterebbe vincente sia per la Gran Bretagna che per Unione Europea. Questo significherebbe che gli scienziati britannici potrebbero effettivamente continuare a contribuire alla regolamentazione dei farmaci in Europa, assicurando al tempo stesso l’accesso ai nuovi farmaci ai cittadini britannici.
Fonte: Reuters Health News
(Versione italiana per Daily Health News)