(Reuters Health) – C’è chi manifesta apertamente la propria preoccupazione per il trasferimento della sede Ema. È la biotech danese Genmab, presente nel mercato dell’immunoterapia con Darzalex (datantumumab) e attiva in molte partnership con le principali pharma. “Non va bene per l’Europa. Non riesco a immaginare che tutto andrà liscio senza almeno un leggero ritardo nei processi di approvazione dei farmaci: sarebbe un miracolo se ciò non accadesse”, dice il CEO Jan van de Winkel. “Ovviamente ci saranno inconvenienti perchè si tratta di trasferire 1.000 esperti super-qualificati da Londra ad Amsterdam”. Erogare approvazioni tempestive per nuovi farmaci è di vitale importanza per i produttori. Infatti sono numerose le richieste di approvazione in attesa di valutazione da parte dell’Ema, per un calendario fitto e serrato. In particolare, Genmab attende nuove indicazioni proprio per Darzalex, che è commercializzato attraverso una partnership con Johnson & Johnson.
Fonte: Reuters Health News
(Versione italiana per Daily Health Industry)