Per portare l’EMA a Milano è giunto il “momento del lavoro della diplomazia” e la scelta della città lombarda è stata dettata da molti vantaggi, tra i quali la presenza a livello infrastrutturale dello Human Technopole, la capacità di penetrazione geografica, l’indotto legato alla ricerca e all’innovazione. “Non a caso Milano eè stata scelta come sede del prossimo G7 della Salute”. Lo ha evidenziato il ministro della Salute Beatrice Lorenzin all’incontro “Il sistema italiano del farmaco e la governance della salute in Europa”. “C’è un’ottima sinergia tra Regione, Comune e Stato nel voler portare l’Ema a Milano e questo vuol dire che operativamente, quando si arriverà poi agli aspetti pratici e di logistica, sarà facile farlo perché tutti hanno dato il proprio assenso. Il beneficio, inutile dirlo, è grande per tutto il settore e per l’Italia. – ha spiegato il ministro – Il nostro Paese di trova in una condizione in cui, alla luce del nostro tessuto industriale e di ricerca, ambiamo a diventare il primo hub intersettoriale in Europa. E per farlo stiamo lavorando tutti insieme trasversalmente”. Una posizione, quella del Ministro della Salute, condivisa dal presidente dell’AIFA, Mario Melazzini. Avere EMA a Milano è importante per tre aspetti: “per l’attrattività del sistema Paese, per le potenzialità a livello di mobilità e per la possibilità di discutere de visu di tutte le nuove molecole e le nuove terapie dei prossimi anni. Per Melazzini, con l’EMA a Milano, si aprirebbero nuovi orizzonti anche per l’AIFA, “soprattutto per il sistema regolatorio dell’Health Technology Assessment, sul quale esiste una rete europea coordinata, in cui il ruolo dei partecipanti AIFA e’importante e significativo”.
“Sono stato tra i primi ad avanzare la proposta di una candidatura italiana – ha aggiunto il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi – Per tutta una serie di motivi: prima di tutto dal punto di vista economico, perché credo sia straordinario avere un’autorità regolatoria così importante -Il Governo ha preso una posizione decisa. Penso che l’Italia meriti di avere Ema, perché, se guardiamo anche alla farmaceutica, siamo il secondo Paese per presenza industriale e il primo per produttività”.