(Reuters Health) – L’inibitore dell’interleuchina-17 (IL-17) ixekizumab, commercializzato da Eli Lilly come Taltz, migliora in modo significativo segni e sintomi della spondiloartrite assiale non radiografica. È il risultato dello studio clinico di fase III COAST-X, precedentemente riportato all’incontro annuale dell’American College of Rheumatology e pubblicato ora su The Lancet.
Il trial clinico ha coinvolto 303 adulti con nr-axSpA attiva, segni obiettivi di infiammazione evidenziati da risonanza magnetica o CRP e una inadeguata risposta o intolleranza agli antiinfiammatori non steroidei. I pazienti sono stati suddivisi per ricevere il farmaco in studio per via sottocutanea ogni quattro o ogni due settimane o placebo.
Un numero significativamente più elevato di pazienti trattati con ixukizumab ha raggiunto l’endpoint primario di miglioramento di segni e sintomi misurati con la Assessment of Spondyloarthritis International Society 40 (ASAS40). Alla settimana 16, il 35% dei pazienti trattati ogni quattro settimane e il 40% di quelli trattati ogni due aveva raggiunto la risposta ASAS40 rispetto al 19% dei pazienti trattati con placebo. Alla settimana 52, le percentuali erano, rispettivamente, di 30%, 31% e 13%.
Ixekizumab ha anche soddisfatto i principali endpoint secondari tra cui un significativo miglioramento del Ankylosing Spondylitis Disease Activity Score (ASDAS) e del Bath Ankylosing Spondylitis Disease Activity (BASDAI), dell’infiammazione dell’articolazione sacro-iliaca valutata dalla risonanza magnetica e del 36-Item Short Form Health Survey (SF-36) Physical Component Summary (PCS) Score.
Il profilo di sicurezza generale del farmaco, infine, comprese le segnalazioni di eventi avversi, era simile a quello osservato negli studi precedenti, senza risultati nuovi o inattesi. Sulla base di questi risultati, Eli Lilly ha presentato la richiesta di approvazione per questa indicazione negli USA.
Fonte: The Lancet
(Versione italiana per Daily Health Industry)