Eli Lilly, mai così in alto da dieci anni

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Grazie ai nuovi lanci di farmaci, i volumi di Eli Lilly sono saliti del 17% nei mercati chiave. È stata la migliore performance trimestrale per l’azienda americana in dieci anni. A evidenziarlo sono stati i dirigenti di Lilly, che martedì hanno tenuto una conference call. Il tutto, nonostante le pressioni sui prezzi da parte degli Stati Uniti e l’ingresso nel mercato USA dei generici del Cialis.

Nel terzo trimestre di quest’anno, dunque, i ricavi di Lilly sono saliti del 7% a più di sei miliardi di dollari, grazie ai nuovi farmaci, come l’antidiabetico Trulicity le cui vendite sono arrivate a più di 2,2 miliardi di dollari, contribuendo così a compensare le perdite dovute a pressione sui prezzi e generici.

Per avere un’idea delle dimensioni delle perdite nelle entrate di Lilly a causa dei generici, Cialis ha subito un calo del 17%, arrivando a 467 milioni di dollari, dopo che Teva ha lanciato, a settembre, il suo generico. Mentre il farmaco contro l’ADHD, Strattera, è sceso del 28% nelle vendite, a 99 milioni di dollari.

Ma dieci nuovi farmaci, lanciati nel 2014 stanno crescendo, tra cui antidiabetici come Jardiance e Trulicity, appunto, e i farmaci contro le malattie autoimmuni Taltz e Olumiant, oltre che Lartruvo e Verzenio, due antitumorali. In particolare, le vendite di Taltz, lanciato nel 2016, sono cresciute del 74% nel trimestre, a 263 milioni di dollari. Le vendite di Trulicity sono aumentate del 55% rispetto al terzo trimestre dello scorso anno, totalizzando 816 milioni di dollari. Mentre Basaglar, Jardiance e Lartruvo sono cresciuti, rispettivamente, del 38, 31 e 41 per cento, sempre rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

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