Nel corso di una presentazione agli investitori Eli Lilly ha annunciato che nel 2023 intende presentare domanda di autorizzazione per cinque prodotti, avviare sei studi di fase 3 e presentare i dati di altri sei studi, sempre di fase 3.
Tra i farmaci che verranno presentati dall’azienda alle autorità regolatorie di Stati Uniti, Europa e Giappone, figurano empagliflozin, per la malattia renale cronica, e donanemab, per la malattia di Alzheimer in fase precoce.
Eli Lilly prevede inoltre di lanciare tirzepatide per il trattamento dell’obesità negli Stati Uniti e in Europa e lebrikizumab per la cura della dermatite atopica in Giappone.
Sulla rampa di lancio anche pirtobrutinib, un farmaco contro il linfoma a cellule mantellari.
La pharma USA ritiene che – insieme a Mounjaro, commercializzato nel 2022 – i lanci previsti di donanemab, pirtobrutinib, mirikizumab e lebrikizumab saranno i principali motori di crescita.
L’obiettivo per il 2023 è quello di arrivare a totalizzare vendite per 30 miliardi di dollari. Nel 2021 Eli Lilly ha registrato un fatturato di 28,31 miliardi di dollari, con un aumento del 15% rispetto al 2020. Per il 2022 le previsioni di incasso sono comprese tra i 28,5 e i 29 miliardi di dollari nel 2022.
Il prossimo anno, infine, dovrebbero prendere il via gli studi clinici relativi a retatrutide, il tri-agonista GGG contro l’obesità, e a orforglipron, il farmaco orale GLP-1 per il trattamento del diabete di tipo 2 e dell’obesità.