Eli Lilly: funziona combo Cyramza-Tarceva (Roche)

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La combinazione Cyramza, di Eli Lilly, e Tarceva, di Roche, sarebbe più efficace di Tarceva e placebo nel ritardare la progressione del tumore del polmone con EGFR mutato, nei pazienti mai trattati prima.

È quanto ha evidenziato uno studio di fase III, icui risultati sono stati resi noti dall’azienda americana mei giorni scorsi. E anche se Eli Lilly non ha rivelato i dettagli dei risultati della sperimentazione, ha intenzione di avviare la procedura per l’approvazione a metà di quest’anno.

Entrare però in questo segmento di mercato non sarà facile. Diverse aziende si stanno già scontrando nel campo del tumore con mutazioni EGFR come AstraZeneca, con Tagrisso, che ha avuto l’ok nel trattamento di prima linea lo scorso aprile ed è arrivato a 1,86 miliardi di dollari nelle vendite del 2018.

Secondo Eli Lilly, però, c’è ancora spazio per nuove terapie.

La storia di Cyramza ha avuto alti e bassi. Ultimamente le cose sono andate un po’ meglio, con dati positivi nel trattamento del cancro al fegato e nel tumore della vescica, con una sperimentazione di fase III positiva nel 2017. Prima di allora, però, gli studi sul cancro del fegato e del seno si erano interrotti.

Le attuali indicazioni di Cyramza, nel tumore dello stomaco, nell’adenocarcinoma della giunzione gastroesofagea e nella terapia di carcinoma polmonare non a piccole cellule già trattato e tumore del colon-retto, hanno contribuito a fare incassare a Eli Lilly 821,4 milioni di dollari nel 2018.

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