(Reuters Health) – Dynavax Technologies, società di biotecnologie specializzata in farmaci che sfruttano i recettori delle cellule immunitarie per renderle più reattive nei confronti alle malattie, sta riconsiderando la sua strategia di lancio per il suo vaccino contro l’epatite B, Heplisav. E tra le possibilità allo studio, ci sarebbe un accordo di vendita o di licenza, almeno secondo fonti vicine alla vicenda. “Restiamo impegnati in pieno alla preparazione del lancio del prodotto nel 2018 – riferisce il portavoce di Dynavax, Ryan Spencer –e continuiamo a valutare qualsiasi interesse da parte di potenziali partner come parte della nostra pianificazione strategica a lungo termine”. Secondo gli analisti Heplisav prenderà velocemente quote di mercato al suo principale rivale, Engerix-B, di GlaxoSmithKline, perché viene somministrato con meno dosi. Inoltre, Dynavax può puntare a espandere ulteriormente le vendite se riceverà anche l’ok per il trattamento dei pazienti con epatite B che hanno anche il diabete. Un accordo su Heplisav con un partner esterno significherebbe un’iniezione di denaro per finanziare il portfolio di antitumorali che Dynavax ha in fase di sviluppo. L’azienda sta infatti lavorando a diversi studi clinici in fase iniziale su farmaci che sfrutterebbero il sistema immunitario per combattere il cancro. I di Dynavax modificherebbero i recettori delle cellule immunitarie per renderle più reattive nei confronti di quelle neoplastiche. E secondo l’azienda i suoi prodotti potrebbero essere utilizzati in combinazione con le nuove terapie antitumorali.
Fonte: Reuters Health News
(Versione italiana per Daily Health Industry)