Alta qualità, numero ridotto e buona struttura: sono queste le caratteristiche che dovrebbero avere le campagne via mail secondo gli operatori sanitari. E se non si riesce a trovare questo equilibrio, il marketing farmaceutico rischia di insinuare la ‘stanchezza digitale’ nei medici.
Questo è il messaggio che sintetizza un’analisi condotta di Indegene, società attiva in USA nell’ambito della consulenza sanitaria, che ha esaminato circa 7,9 milioni di e-mail da 15 campagne condotte proprio attraverso la posta elettronica, riguardanti diverse terapie, da aprile 2020 ad agosto 2021. Il report ha rivelato che, per essere efficaci, cioè essere aperte, lette e generare interazioni, il design deve essere funzionale.
Inoltre, una campagna con molte e-mail non è correlata a tassi di coinvolgimento più elevati. Piuttosto, i brand devono trovare un equilibrio basato sull’area terapeutica e sull’area geografica, per risultare interessanti.
Le campagne che hanno mirato agli operatori sanitari con 10/15 e-mail, infatti, hanno registrato un tasso di coinvolgimento medio di oltre il 3% rispetto a un tasso inferiore al 2% per quelle che hanno distribuito più di 16 e-mail. I tassi di coinvolgimento erano più bassi se le e-mail promozionali erano inviate più di una volta a settimana.
Infine, un altro elemento chiave evidenziato dal report: le campagne devono attenersi a contenuti di facile comprensione e dare informazioni di valore e coerenti.