Eli Lilly sta puntando forte sulla Business Unit del diabete per aumentare le entrate. I dirigenti sono convinti che questa sia la strada giusta, nonostante la forte pressione sui prezzi. “L’azienda non nutre preoccupazione circa il prezzo netto dei suoi nuovi prodotti”, ha detto il VP dell’unità diabete Mike Mason. “Se c’è un’area che non desta preoccupazioni, è proprio quella dei prodotti più maturi.”
Ne è esempio l’insulina Humalog, che ha ottenuto l’approvazione dell’FDA 20 anni fa: la casa farmaceutica di Indianapolis è riuscita ad ottenere circa l’1-2% di crescita annuale sul prezzo netto.
Ma cosa succederà con i nuovi prodotti? “Credo che le pressioni siano un po’ diverse da quelle dei prodotti maturi, ma sono convinto che continueremo ad avere una buona crescita”, ha aggiunto Mason.
Jardiance per aumentare le quote di mercato
Lilly è fiduciosa anche per quanto riguarda la crescita della quota di mercato. L’anno scorso, in un trial sugli outcome, Jardiance ha mostrato di essere in grado di ridurre il rischio combinato di attacco cardiaco, ictus e morte cardiovascolare in pazienti affetti da diabete di tipo 2. Un obiettivo che i farmaci rivali della sua classe, Invokana di Johnson & Johnson e Farxiga di AstraZeneca non saranno in grado di conseguire rispettivamente fino al 2017 e al 2019.
Lilly si aspetta aggiornamenti sulle indicazioni di Jardiance e delle linee guida di trattamento da parte di enti come l’American Diabetes Association. Si prevede che entrambi questi eventi porteranno a un aumento delle vendite, soprattutto poiché un aggiornamento sulle indicazioni di Jardiance permetterà alla sales force di Lilly di disporre di ulteriori elementi scientifici.