Reinventare e innovare sarà il mantra dell’industria farmaceutica indiana nel nuovo anno, mentre la “farmacia del mondo” cerca di passare dalla leadership di volume a quella di valore, accettando così le sfide emergenti portate dall’inflazione e dalle pressioni sui prezzi nei mercati globali.
Il settore ritiene che – complice anche la presidenza indiana del G20 – l’innovazione sanitaria digitale, il raggiungimento della copertura sanitaria universale, il miglioramento delle infrastrutture e della fornitura di assistenza sanitaria saranno i fattori trainanti nel 2023.
L’industria farmaceutica nazionale deve continuare a migliorare le proprie capacità produttive, armonizzando al contempo i requisiti normativi per soddisfare gli standard globali.
Secondo gli operatori, il settore sta marciando bene verso il raggiungimento dei 130 miliardi di dollari in termini di valore entro il 2030.
Il segretario generale dell’Indian Pharmaceutical Alliance (IPA), Sudarshan Jain, ha ricordato che nel 2022, nonostante i gravi problemi geopolitici, l’India ha continuato a fornire medicinali a livello globale e tutti all’altezza della sua reputazione di “farmacia del mondo”.
“Man mano che l’industria espande la sua presenza in tutto il mondo, dovrà investire continuamente nell’aggiornamento degli standard di produzione per mantenere la sua promessa di essere un fornitore di medicinali affidabile e di alta qualità per il mondo intero. La chiave del successo, in futuro, dipenderà dalla semplificazione normativa, da una maggiore collaborazione tra industria e università e dal rafforzamento della mentalità innovativa”, ha dichiarato Jain.”Ciò creerà le premesse perché il settore passi dalla leadership di volume a quella di valore”.
L’IPA è un’alleanza di 24 aziende farmaceutiche nazionali leader, tra cui Sun Pharma, Dr Reddy’s Laboratories, Aurobindo Pharma, Cipla, Lupin e Glenmark.
Anche il direttore generale dell’Organizzazione dei Produttori Farmaceutici dell’India (OPPI), Vivek Sehgal, è ottimista: ha dichiarato che l’India è pronta per una crescita molto forte del settore farmaceutico, con un altro decennio caratterizzato da un incremento annuale a due cifre.
“Rimanendo cauti riguardo ai problemi che arrivano da diversi fronti a livello globale, dobbiamo prepararci ad affrontare le sfide sugli investimenti in R&S e la crescente necessità di leggi e diritti sulla proprietà intellettuale. Allo stesso tempo dobbiamo armonizzare i nostri requisiti normativi con gli standard globali”, ha sottolineato Sehgal.
L’OPPI rappresenta in India aziende farmaceutiche basate sulla ricerca come AstraZeneca e Johnson & Johnson.