Cumulus Neurosciences – azienda irlandese che fa parte di Catalyst – ha avviato due studi clinici per valutare l’impatto di un panel di biomarker fisiologici e digitali nel tracciare il decorso delle malattie neurodegenerative, compresa la malattia di Alzheimer.
La speranza è che il kit, grazie a strumenti migliori, aiuti nella valutazione più obiettiva di queste patologie rispetto ai metodi attualmente usati per misurare la demenza e altre malattie neurologiche e che hanno limitazioni importanti.
Le scale cognitive come il Mini-Mental State Exam (MMSE) e il Mini-Cog test, infatti, sono generalmente usate dal personale sanitario in clinica, ma danno solo un’istantanea del momento e sono sensibili a variazioni quotidiane e altri errori di misurazione. Di contro, c’è un crescente interesse verso lo sviluppo di test computerizzati su pensiero, apprendimento e memoria.
Il sistema di Cumulus aggiunge letture fisiologiche e combina misure cognitive con altri biomarker a livello di neurofisiologia, linguaggio, sonno ed umore. Le misurazioni vengono effettuate usando un tablet, con test eseguiti insieme a un auricolare che misura l’attività cerebrale, con l’obiettivo di avere valutazioni più accurate. I dati vengono poi analizzati usando un algoritmo di intelligenza artificiale, che ricerca modelli che possono identificare la progressione della malattia.
Uno degli studi analizzerà la fattibilità di utilizzo dei test ripetuti su 120 pazienti con demenza da malattia di Alzheimer in fase iniziale, nel corso di 12 mesi, con i risultati che saranno messi a confronto con le valutazioni standard. Il secondo studio, CNS-102, valuterà l’uso domiciliare della piattaforma per 37 settimane in persone con sclerosi laterale amiotrofica e demenza fronto-temporale e i risultati saranno confrontati con persone sane.