(Reuters Health) – Il vaccino messo a punto da AstraZeneca e Università di Oxford contro il COVID-19 è efficace tra le persone infette dal virus HIV, almeno nel breve periodo. A evidenziarlo è stata l’analisi di una sotto-popolazione inclusa in un trial clinico di fase II/III, pubblicata su The Lancet HIV da un team guidato da John Frater, dell’Università di Oxford, nel Regno Unito.
Nella ricerca, il gruppo ha studiato 54 uomini in terapia antiretrovirale per l’HIV, con carica virale plasmatica non rilevabile e conta di CD4 superiori a 350 cellule per microlitro, vaccinati con due dosi, somministrate da quattro a sei settimane di distanza, del prodotto AZD1222. I risultati, raccolti fino al giorno 56 dopo la prima vaccinazione, sono stati confrontati con un gruppo HIV-negativo.
La somministrazione del vaccino non ha determinato eventi avversi gravi, ma ci sono state numerose reazioni locali e sistemiche nei primi sette giorni dopo la vaccinazione. Queste includevano dolore al sito di iniezione, nel 49% dei casi, e affaticamento e mal di testa, nel 47%. Tuttavia, le frequenze di questi eventi era simile ai partecipanti al trial HIV-negativi.
Gli anticorpi contro il virus SARS-CoV-2, inoltre, hanno raggiunto il picco al giorno 42 dopo la prima dose, a 14 giorni dalla dose di richiamo, e sono rimasti alti fino al giorno 56. E rispetto ai partecipanti al trial HIV-negativi, non c’era alcuna differenza nelle risposte ai giorni 14 e 28.
“Questo è il primo studio completo sulle risposte immunitarie indotte dopo la vaccinazione contro il virus SARS-CoV-2 nelle persone con HIV e mostra che non c’è alcuna differenza significativa nelle risposte rispetto ai controlli, fino a 8 settimane dopo il vaccino”, spiega Frater. Questi dati, secondo l’esperto, “dovrebbero rassicurare le persone con HIV e in terapia antiretrovirale che riceveranno una buona protezione contro il COVID-19 dopo la vaccinazione e rafforzano il messaggio che le persone dovrebbero proporsi per la vaccinazione”, anche se, come sottolinea Frater, “sono necessari più dati sulle risposte a lungo termine”. Dati che il gruppo sta analizzando, “ma questi primi risultati sono estremamente incoraggianti per le persone con HIV”, conclude l’esperto.
Fonte: The Lancet HIV
(Versione italiana Daily Health Industry)