Arriverà entro pochi giorni in Italia l’idrossiclorochina donata da Novartis ad AIFA per il trattamento di pazienti affetti da COVID-19.
Sarà Sandoz, la divisione di Novartis che commercializza farmaci equivalenti e biosimilari, a distribuire l’ingente quantitativo del farmaco riservato al nostro Paese direttamente in tutte le regioni. L’autorizzazione è arrivata lunedì 20 aprile.
La donazione è parte integrante dell’impegno assunto da Novartis di mettere a disposizione 130 milioni di dosi di idrossiclorochina alle autorità sanitarie dei paesi in emergenza pandemia.
L’idrossiclorochina è un farmaco originariamente autorizzato come antimalarico e oggi indicato per il trattamento di alcune malattie autoimmuni, come il lupus eritematoso e l’artrite reumatoide.
Lo scorso 17 marzo l’AIFA ne ha autorizzato la rimborsabilità da parte del Servizio Sanitario Nazionale quando utilizzato per il trattamento dei pazienti affetti da COVID-19, secondo lo schema posologico indicato nella stessa Determina.
In Italia si calcola che, grazie alla donazione Sandoz autorizzata oggi, diverse decine di migliaia di pazienti potranno avere accesso a trattamento con questo farmaco.
“In questo momento è più che mai determinante che Sandoz compia la propria missione volta a fornire al Servizio Sanitario i trattamenti terapeutici fondamentali”, sottolinea Vivek Devaraj, Amministratore Delegato di Sandoz Italia, “Con la donazione di questo consistente quantitativo di idrossiclorochina ad AIFA contribuiamo allo sforzo che la comunità nazionale sta compiendo per gestire questa emergenza, consentendo ai pazienti di avere accesso a un trattamento potenzialmente efficace del COVID-19”.
“Contribuire a salvare la vita dei pazienti colpiti dall’infezione è in questo momento la priorità assoluta per Novartis”, aggiunge Pasquale Frega, Country President di Novartis in Italia, “Con la donazione di idrossiclorochina effettuata oggi riaffermiamo una volta di più che Novartis è a fianco dei medici e degli operatori sanitari nel superare questa fase, mentre si impegna allo stesso tempo a far fronte alle esigenze con le quali la sanità e la società italiane saranno chiamate a confrontarsi dopo l’emergenza”.