La Food and Drug Administration e i Centers for Disease Control smetteranno di usare il vaccino Janssen di Johnson & Johnson nei siti federali e solleciteranno gli stati a farlo anche loro mentre indagano sui problemi di sicurezza.
A rivelarlo è stato questa mattina il New York Times riportando la decisione delle due agenzie sanitarie federali di sospendere la somministrazione del vaccino monodose contro il coronavirus di Johnson & Johnson dopo che sei persone negli Stati Uniti hanno sviluppato una malattia rara che coinvolge coaguli di sangue a circa due settimane dalla vaccinazione.
Tutti e sei i destinatari erano donne di età compresa tra i 18 e i 48 anni. Una donna è morta e una seconda donna in Nebraska è stata ricoverata in condizioni critiche, hanno detto i funzionari.
Quasi sette milioni di persone negli Stati Uniti hanno ricevuto finora iniezioni di Johnson & Johnson e circa nove milioni di dosi in più sono state spedite negli Stati Uniti, secondo i dati dei Centers for Disease Control and Prevention.
Appena 4 giorni il Prac dell’Ema aveva avviato una revisione per valutare le segnalazioni di eventi trombo embolici nelle persone che avevano ricevuto questo vaccino. Dopo la vaccinazione già nella scorsa settimana erano stati infatti segnalati quattro casi gravi di coaguli di sangue insoliti con piastrine basse.
Questi rapporti, spiegava l’Ema, indicano un “segnale di sicurezza”, sottolineando però come al momento non sia chiaro se esista un’associazione causale tra la vaccinazione con il vaccino Janssen Covid-19 e queste condizioni.
E intanto in Europa arrivano le prime dosi. Johnson & Johnson si è impegnata a a fornire 55 milioni di dosi all’UE entro fine giugno e altre 120 milioni di dosi nel terzo trimestre, secondo quanto dichiarato da Thierry Breton, commissario europeo dell’industria. La big pharma punta a consegnare 200 milioni di dosi nel 2021 all’Unione Europea e a Norvegia e Islanda.
La reazione di Johnson & Johnson
Nel pomeriggio di martedì 13 aprile Johnson & Johnson ha diffuso una nota di commento sulla vicenda.
“La sicurezza e il benessere delle persone che utilizzano i nostri prodotti sono la nostra massima priorità – si legge- Siamo a conoscenza di un disturbo estremamente raro che ha portato alla formazione di coaguli di sangue in combinazione con piastrine basse in un piccolo numero di persone che hanno ricevuto il nostro vaccino contro il COVID-19. I Centri statunitensi per il controllo delle malattie (CDC) e la Food and Drug Administration (FDA) stanno esaminando i dati relativi a sei casi riportati negli Stati Uniti su oltre 6,8 milioni di dosi somministrate. Per ragioni di massima cautela, i CDC e la FDA hanno raccomandato una pausa nell’uso del nostro vaccino.”
“Inoltre – prosegue la nota – stiamo esaminando questi casi con le autorità sanitarie europee. Abbiamo preso la decisione di ritardare proattivamente il lancio del nostro vaccino in Europa.
Stiamo lavorando a stretto contatto con esperti medici e autorità sanitarie, e favoriamo fermamente una comunicazione aperta di queste informazioni agli operatori sanitari e al pubblico.
I CDC e la FDA hanno messo a disposizione informazioni sul corretto riconoscimento e gestione di questi disturbi a causa del trattamento unico richiesto da questo tipo di coaguli di sangue. Le autorità sanitarie consigliano alle persone che hanno ricevuto il nostro vaccino contro il COVID-19 e che sviluppano un forte mal di testa, dolore addominale, dolore alle gambe o respiro corto entro tre settimane dalla vaccinazione di contattare il proprio medico”.