(Reuters) – L’esecutivo dell’Unione Europea proporrà la prossima settimana che i nuovi certificati COVID-19 comprendano informazioni combinate relative a vaccinazione, guarigione dalla malattia e risultati dei test. I paesi del sud dell’Unione, che fanno affidamento sul turismo, sperano che questi “passaporti” contribuiscano a far partire la stagione estiva, ma incontrano l’opposizione di Germania, Francia e Belgio, che sottolineano come la vaccinazione non sia né obbligatoria né disponibile per tutti. Almeno per il momento.
“Stiamo lavorando su un certificato – non un passaporto – ma non si tratta solo delle vaccinazioni. Conterrà infatti anche informazioni sulla guarigione dalla malattia e sui test effettuati – dice il commissario europeo per la giustizia Didier Reynders – La vaccinazione non è obbligatoria, quindi è possibile rifiutare di essere vaccinati. E, inoltre, per il momento, non abbiamo la possibilità di vaccinare tutti coloro che lo vorrebbero. Non vogliamo creare alcuna discriminazione”.
A oggi solo il 5% circa della popolazione europea è stato vaccinato. L’obiettivo di immunizzare il 70% dei cittadini adulti del vecchio continente entro la fine dell’estate è sempre più difficile da raggiungere.
Fonte: Reuters Health News
(Versione italiana Daily Health Industry)