(Reuters) – Dai dati aggiornati sulla sperimentazione clinica dell’antivirale orale messo a punto da MSD contro il COVID-19, molnupiravir, è emerso che il farmaco è significativamente meno efficace nel ridurre ricoveri e decessi rispetto a quando riportato nelle settimane scorse.
Secondo quanto riferito dall’azienda americana, molnupiravir, sviluppato insieme a Ridgeback Biotherapeutics, ha mostrato una riduzione del 30% di ricoveri e decessi, sulla base dei dati relativi a 1.433 pazienti. A ottobre la prima analisi dei dati relativi a 775 pazienti aveva invece mostrato un’efficacia di circa il 50%.
Inoltre dall’aggiornamento emerge anche che i pazienti trattati con molnupiravir hanno avuto un tasso di ricoveri e mortalità del 6,8%, contro il 9,7% del placebo.
MSD ha rilasciato i dati aggiornati prima che la FDA pubblicasse una serie di documenti per informare il gruppo di esperti esterni che si incontreranno per discutere se dare l’ok al farmaco.
L’ente regolatorio USA – al quale MSD ha presentato richiesta di autorizzazione lo scorso 11 ottobre – ha chiesto a panel di discutere se i benefici del farmaco superano i rischi e se vada eventualmente riservato a una popolazione di pazienti limitata.
Nel documento informativo della FDA, poi, vengono evidenziati problemi di sicurezza, per le donne incinte, relativi a potenziali difetti alla nascita del feto e anche su questo aspetto dovrà pronunciarsi il panel di esperti.
In nuovi dati relativi al farmaco di MSD potrebbe avere implicazioni in termini di ordini di acquisto da parte dei diversi Paesi. Il Regno Unito ha approvato con riserva molnupiravir – noto anche con il nome commerciale di Lagevrio – all’inizio di questo mese.
MSD prevede di produrre 10 milioni di cicli di trattamento entro la fine dell’anno e almeno 20 milioni nel 2022. L’azienda ha anche firmato un contratto con il governo USA per fornire fino a 5 milioni di cicli al prezzo di 700 dollari per ciclo.
Fonte: Reuters Health News
(Versione italiana Daily Health Industry)