(Reuters) – Alcuni scienziati sudafricani hanno rilevato una nuova variante del coronavirus con mutazioni multiple, ma devono ancora stabilire quanto sia contagiosa e se sia grado di eludere l’immunità fornita dai vaccini o da una precedente infezione.
La nuova variante, denominata C.1.2, è stata evidenziata per la prima volta a maggio e ora si è diffusa nella maggior parte delle province sudafricane e in altri sette paesi tra Europa, Asia ed Oceania. A riguardo è stata pubblicata una ricerca sul sito medRxiv, che deve dunque essere ancora sottoposta a peer review.
I ricercatori sudafricani hanno evidenziato che la nuova variante è quella che maggiormente si differenzia dal virus originale di Wuhan, con un numero di mutazioni comprese tra 44 e 59.
La velocità con cui questi cambiamenti si sono accumulati è pari a un tasso di 41,8 sostituzioni l’anno, quasi il doppio della stima originale del tasso di evoluzione virale di 24 sostituzioni l’anno.
I dati sul sequenziamento genomico mostrano che la variante C.1.2 a luglio non era ancora diffusa come la Delta. Al tempo, infatti, C.1.2 rappresentava circa il 3% dei campioni, contro l’1% di giugno, mentre la variante Delta ne rappresentava il 67% a giugno e l’89% a luglio.
Secondo Richard Lessells, uno degli infettivologi che hanno identificato la nuova variante, C.1.2 potrebbe avere più possibilità di eludere il sistema immunitario rispetto alla variante Delta.
Fonte: Reuters Health News
(Versione italiana Daily Health Industry)