Dal 10 al 13 dicembre a New Orleans si svolgerà il 64° meeting annuale dell’American Society of Hematology.
Tra le pharma protagoniste vedremo sicuramente Roche, Regeneron, Johnson & Johnson, Pfizer e AbbVie, tutte impegnate nello sviluppo di trattamenti per il linfoma e il mieloma multiplo.
Le autorità europee hanno approvato Lunsumio di Roche per la terapia del linfoma follicolare; entro la fine di dicembre è atteso anche un pronunciamento sul farmaco da parte della FDA.
Lunsumio è un anticorpo a due punte che si aggancia al CD20, un bersaglio delle cellule B che proliferano nel linfoma, e al CD3, una proteina delle cellule T che combattono il tumore.
Regeneron ha rivelato i risultati di uno studio di Fase 2 condotto sul suo farmaco odronextamab come terapia di due diversi tipi di linfoma: il linfoma diffuso a grandi cellule B e il linfoma follicolare. Questi risultati rendono conto di un tasso di risposta del 53% contro il linfoma diffuso a grandi cellule B e un tasso di risposta dell’81% per quanto riguarda il linfoma follicolare.
Le percentuali di remissione sono state rispettivamente del 37% e del 75%. dopo una mediana di circa 17 mesi di follow-up, anche se due pazienti con linfoma follicolare sono morti a causa di eventi avversi correlati al trattamento.
Per quanto riguarda il linfoma diffuso a grandi cellule B, plamotamab di Johnson & Johnson – concesso in licenza dalla biotech Xencor – in un piccolo studio di Fase 1 su pazienti pesantemente pretrattati, ha fatto registrare un tasso di risposta del 47% e di remissione del 26% .
La concorrenza tra le pharma è altrettanto forte per quanto riguarda gli anticorpi a doppio bersaglio come terapia per il mieloma multiplo.
Recentemente la Food and Drug Administration ha reso Tecvayli di J&J il primo trattamento di questo tipo disponibile in commercio.
Sul mieloma multiplo stanno lavorando sodo anche Pfizer, Regeneron, AbbVie, Roche e Bristol Myers Squibb. Tutti mirano a superare Tecvayli e a fornire un’alternativa più conveniente alle terapie CAR-T personalizzate.
La maggior parte dei farmaci in pipeline ha come bersaglio la proteina BCMA presente nelle cellule maligne del mieloma multiplo.
Pfizer e Regeneron presenteranno al meeting ASH i risultati di studi aggiornati. Il candidato elranatamab di Pfizer ha registrato un tasso di risposta del 61% in uno studio di Fase 2 e nessun effetto collaterale legato al sistema immunitario classificabile come grave.
I tassi di risposta dei pazienti che hanno ricevuto dosi più elevate di linvoseltamab di Regeneron, in uno studio di Fase ½, sono stati superiori al 75%, ma il trattamento ha comportato una serie di conseguenze collaterali legate al sangue. Regeneron sta quindi procedendo a sperimentare una dose inferiore del farmaco.
J&J e Roche presenteranno i risultati di farmaci diretti contro nuovi bersagli. Le due pharma hanno nella pipeline candidati mirati alla proteina GPRC5D, sovraespressa nel midollo osseo dei pazienti affetti da mieloma. Entrambi i candidati hanno fatto registrare tassi di risposta pari o superiori al 70%.