In occasione del 39° Congresso Nazionale ACOI, Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani, Johnson & Johnson Medical Italia si conferma a supporto del lavoro dei chirurghi italiani nella gestione del recupero degli oltre 1.3 milione di ricoveri (di cui quasi il 50% chirurgici) e 144,5 milioni di visite saltate nel 2020 (numeri della Fondazione GIMBE).
Un impegno costante diventato ancor più forte durante la pandemia, con un duplice intento: supportare il sistema nel recupero delle liste di attesa e sensibilizzare i pazienti nel favorire la ripresa dei tradizionali percorsi di prevenzione, diagnosi e cura, purtroppo interrotti durante l’emergenza.
“Siamo pronti per affrontare insieme ai chirurghi italiani questa importante sfida. Per recupare le liste di attesa offriamo una risposta di sistema puntando su formazione, digitalizzazione e prevenzione con l’obiettivo di creare una sanità sempre più efficiente e a servizio delle esigenze dei pazienti”, dichiara Silvia De Dominicis, Amministratore Delegato di Johnson & Johnson Medical Italia.
“A causa degli screening, delle visite e degli interventi chirurgici saltati durante la pandemia ci troviamo oggi in una situazione in cui dobbiamo correre per recuperare le liste d attesa maturate in un anno e mezzo di emergenza. Noi come chirurghi siamo disponibili a lavorare al 120% ma serve investire su sale operatorie hi-tech, formazione e aggiornamento professionale, anche attraverso la collaborazione con le aziende private, che la pandemia ci ha insegnato essere fondamentale per superare i momenti di crisi. Siamo stati sin da subito partner di Johnson & Johnson Medical Italia nell iniziativa La Mia Salute Non Può aspettare e continuiamo a collaborare su aspetti importantissimi quali la digitalizzazione del sistema e la formazione del personale”, commenta il Presidente ACOI, Prof. Pierluigi Marini.
E’ proprio la formazione uno dei principali fiori all’occhiello di J&J che in questi giorni ha allestito un Training Village a disposizione di oltre 100 chirurghi, con importanti sessioni formative e pratiche per imparare nuove tecniche chirurgiche.
Alla digitalizzazione è dedicato un altro importante spazio nell’ambito del Congresso, al fine di presentare i servizi e le soluzioni digitali messe a punto dall’azienda per elevare gli standard delle prestazioni sanitarie, ampliare l’accesso alle cure per i pazienti, migliorare i risultati clinici ed efficientare l’impiego delle risorse. Tra le soluzioni presenti al congresso anche le ultime App della suite CareForToday Monitoring per la gestione da remoto del paziente chirurgico e le ultime tecnologie di realtà aumentata e di gestione della sala operatoria come ad esempio Visible Patient e Surgical Process Insitute (SPI).
Grande attenzione è data anche all’importanza della prevenzione: l’azienda ha infatti previsto la presenza dell’iniziativa di sensibilizzazione LifeLine, che si concentra in particolare nell’ambito del tumore al colon-retto con materiali divulgativi e un colon gonfiabile.
Il congresso è inoltre l’occasione per annunciare il progetto Consensus Statement sul tema delle infezioni del sito chirurgico dal titolo “Italian Position Paper on SSI prevention” che Johnson & Johnson supporterà tramite un contributo non condizionante e sarà sviluppato secondo il metodo Delphi.
“Come azienda da sempre abbiamo cercato di lavorare a sostegno delle equipe chirurgiche per poter supportare gli ospedali nella gestione di questa importante complicanza”, spiega in un’intervista Alessandra Polo, General Manager di Ethicon. Nel periodo post-pandemico sarà ancora più importante “usare le risorse al meglio per consentire alle strutture ospedaliere di trattare un numero elevato di pazienti”. L’azienda ha “collaborato con le società scientifiche e con le istituzioni per diffondere conoscenza e consapevolezza del problema delle infezioni e del loro impatto”, sviluppato un programma di formazione per diffondere l’adozione delle linee guida per la gestione delle infezioni e ha sviluppato delle tecnologie che aiutino a prevenire il rischio infettive. “Il 50% delle infezioni è prevenibile”.
“Oggi ci sembrava doveroso partecipare con un contributo non condizionante all’iniziativa proposta da ACOI relativa al Consensus Statement sul rischio delle infezioni in ambito chirurgico”.