“Siamo sconcertati dalle dichiarazioni che giungono da alcuni esponenti delle Istituzioni regionali che parlano di «accordo con le associazioni di categoria» in riferimento al payback sui dispositivi medici”. E’ l’appello di Confindustria Dispositivi Medici e della Federazione Italiana Fornitori in Sanità (FIFO), aderente a Confcommercio Imprese per l’Italia.
Il payback, sottolineano le organizzazioni, resta un’imposizione di legge che richiede coattivamente parte di compensi precedentemente concordati secondo gare d’appalto regolarmente aggiudicate. Nessuna azienda, ribadiscono Confindustria DM e FIFO, può sopportare tali richieste per entità e tempistiche.
“Restiamo sconcertati – dichiara Massimiliano Boggetti, presidente di Confindustria Dispositivi Medici – di fronte alle false dichiarazioni di una parte della classe politica che parla addirittura di un precedente accordo con le associazioni di categoria sul payback, senza considerare le catastrofiche conseguenze che questa avrà sulla salute dei cittadini. Vorremmo piuttosto poter discutere col Governo e le Regioni una soluzione”.
“Dopo mesi di proposte e di richieste di aiuto alle Istituzioni rimaste inascoltate – sottolinea Massimo Riem, presidente FIFO Sanità – siamo sbalorditi dalle dichiarazioni che arrivano da esponenti delle Istituzioni in merito a un’intesa con le associazioni che rappresentano le aziende del comparto. È, inoltre, da rilevare l’assoluta illegittimità e incostituzionalità di questa misura che distrugge una filiera cruciale per il Sistema Sanitario Nazionale”.