Con Phaser nasce un modello predittivo per l’appropriatezza e l’innovazione nella governance del farmaco

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Fornire uno strumento operativo che permetta ai responsabili delle farmacie ospedaliere di effettuare delle stime affidabili sulle variazioni di spesa farmaceutica, necessarie alla costruzione del bilancio aziendale, tenendo conto non soltanto delle esigenze di strutture e pazienti ma anche della situazione e delle prospettive di mercato in termini di confronto tra farmaci originator, biosimilari e innovativi. È questo l’obiettivo del progetto Phaser, ideato da Roche e sviluppato con il supporto della società SAVE, frutto di un accordo di collaborazione scientifico-culturale attivato con la Società italiana di farmacia ospedaliera (SIFO).

Un progetto nato prima come “pilota” in Lombardia e poi in Piemonte, grazie alle articolazioni regionali della Società scientifica e, questo l’auspicio, poi su tutto il territorio nazionale con la spinta della Segreteria nazionale che approfondirà il tema nel corso del Congresso nazionale di Napoli di questa settimana.

Per validare l’efficacia di “Phaser” è stato utilizzato un modello che combina la budget Impact analisys (Bia) e un’analisi per gruppo farmacologico (ATC). La prima valuta le implicazioni finanziarie legate all’adozione di nuove tecnologie sanitarie, mentre l’analisi del gruppo farmacologico analizza le quantità di farmaci necessari a seconda dell’area terapeutica.

Il modello, descritto nel dettaglio in un articolo pubblicato su “Clinico Economics” si è dimostrato estremamente efficace nella simulazione di diversi scenari in merito alle tempistiche di autorizzazione e acquisto dei farmaci e, come sottolineato nelle conclusioni del gruppo di lavoro costituito da 7 farmacisti ospedalieri di diverse regioni italiane (cfr. a fondo pagina) che lo hanno ideato e testato, si configura come uno strumento pratico e flessibile per la determinazione di previsioni reali sulla spesa farmaceutica.

“Il ruolo del farmacista nell’ambito della gestione del budget è sempre più cruciale – sottolinea Vito Ladisa, Direttore della Farmacia Ospedaliera dell’Istituto Tumori di Milano e responsabile scientifico del Progetto Phaser– soprattutto nel definire quali siano gli ambiti più importanti in cui allocare risorse economiche, spesso molto ridotte. La necessità ovviamente è quella di poter comprendere quale sia la dinamica del mercato farmaceutico, dell’accesso alle nuove tecnologie e dei farmaci innovativi sempre più presenti nel nostro armamentario farmacologico”.

Di qui la necessità di sviluppare modelli predittivi che come Phaser in grado di aiutare il sistema a superare la mera analisi storica.

“Abbiamo bisogno di prevedere quello che il futuro, vicino o lontano, ci sta riservando – sottolinea ancora Ladisa – sia in termini di terapie innovative sia in tema di nuovi fabbisogni da individuare e definire e sui quali è necessario allocare budget con appropriatezza”.

A giudizio di Carlo Nicora, Direttore Generale dell’istituto Tumori di Milano, bisogna partire dalla considerazione che “le farmacie ospedaliere oggi rivestono un ruolo determinante nella gestione e organizzazione delle aziende sanitarie. Sono diventate un centro di grande responsabilità perché se da una parte assicurano quello che hanno sempre fatto, e cioè il processo di approvvigionamento dei farmaci nei diversi reparti garantendo continuità e presenza 365 giorni all’anno, dall’altro stanno sempre di più acquisendo un ruolo importante nel riuscire a trovare il miglior compromesso tra la domanda di salute (il bisogno che i pazienti ricoverati e i pazienti sul territorio) e la sostenibilità economica che deriva dalle scelte negli acquisti dei beni farmaceutici. E questo lo fanno sia a livello della singola azienda sia a livello regionale. Siamo quindi passati da una gestione corrente delle attività a una fase di pianificazione strategica in grado di rispondere alle nuove esigenze che derivano dai bisogni assistenziali dei pazienti in maniera equa, accessibile e duratura nel tempo. Per adempiere a questa grande responsabilità – aggiunge Nicora – i farmacisti devono poter contare anche su strumenti come Phaser che li aiutino, insieme ai clinici, a prevedere i fabbisogni farmaceutici nel breve e nel medio periodo”.

Le conseguenze, anzi, gli effetti di un utilizzo esteso di strumenti predittivi come Phaser, a giudizio di Nicora potrebbero avere ricadute non soltanto in senso alla singola Azienda sanitaria od Ospedaliera. “Se riusciamo a predire fenomeni molto complessi nell’ambito dell’utilizzo dei farmaci potremo godere di un’attenta previsione di spesa e, conseguentemente, provare a costruire un bilancio preventivo delle singole aziende ospedaliere aderente alle esigenze dei pazienti. La somma dei bilanci preventivi delle singole aziende ospedaliere porterà ad un bilancio regionale più appropriato. E la somma dei bilanci regionali ad una previsione di spesa e allocazione di risorse a livello nazionale più aderente e, soprattutto, sostenibile”.

In questa prospettiva il farmacista deve diventare sempre più esperto oltre che di farmacia clinica anche di management e di gestione. Per compiere questo percorso oltre alla formazione ha necessità di sviluppare anche strumenti dedicati che lo aiutino quotidianamente ed è in questo contesto, sottolinea dal canto suo Paola Crosasso, Direttore della farmacia della Asl “Città di Torino” e componente del Team di Lavoro di Phaser, che nasce questo progetto che si sviluppa lungo una precisa linea di appropriatezza e di sostenibilità.

Certo, aggiunge, “siamo all’inizio del percorso di questi sistemi ma se cominciano a diffondersi, visto che è un’esigenza comune a tutti i farmacisti ospedalieri che gestiscono un budget, il sistema ne beneficerà. Certamente non è un lavoro che il farmacista potrà fare da solo nel suo studio ma dovranno attivarsi collaborazioni multidisciplinari e multiprofessionale”.

Questo progetto, chiosa infine Arturo Cavaliere, Presidente della SIFO, “nasce da un bisogno che è stato appunto espresso da tutte le nostre segreterie regionali e dai servizi farmaceutici aziendali e regionali che ad esse si collegano. Il bisogno – spiega – di avere uno strumento che permetta di prevedere e rispondere agli obiettivi di budget sia aziendali sia regionali tenendo in considerazione l’arrivo di nuovi farmaci nelle diverse aree terapeutiche. Inoltre, l’obiettivo più ampio è quello di intercettare attraverso l’horizon scanning di AIFA l’impatto economico dei nuovi farmaci non più orientando il sistema sulla spesa storica dell’anno precedente ma sulla reale innovazione che irromperà nel corso dell’anno”.

“Ci troviamo dunque di fronte a uno strumento scientificamente validato che sarà presentato a Napoli nel corso del Congresso Sifo (17-20 ottobre) e che sarà fondamentale per la programmazione del budget dei servizi farmaceutici di un’intera regione, contribuendo fattivamente ad una più puntuale e appropriata allocazione delle risorse”.

Il Team di farmacisti del Progetto Phaser

Dr. Vito Ladisa – Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori, Milano (resp. scientifico)
Dr. Gabriele Bagaglini – ASL Latina
Dr. Michele Cecchi – AOU Careggi Firenze
Dr. Adriano Cristinziano – UOF Ospedale Monaldi Napoli
Dr.ssa Paola Crosasso – SC Farmacie Ospedaliere ASL Città di Torino
Dr. Andrea Marinozzi – ASL4 Teramo
Dr. Marco Ruocco – ASST Brianza

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