(Reuters Health) – Remsima, versione biosimilare di infliximab, sembra avere la stessa efficacia dell’originale per il trattamento della malattia infiammatoria intestinale pediatrica (PIBD). È quanto emerge da uno studio condotto in Gran Bretagna da ricercatori del Royal Hospital for Children di Glasgow. L’Ema ha approvato l’uso del biosimilare di Infliximab nella PIBD nel 2015, ma a oggi non erano stati condotti studi sulla popolazione pediatrica. Il team gallese, coordinato da Lia Richmond, ha raccolto dati prospettici su 40 pazienti con PIBD trattati in due centri regionali di riferimento che hanno iniziato la terapia con il biosimilare di infliximab Remsima. 29 erano affetti da Malattia di Crohn (CD), 11 da Colite Ulcerosa (UC). 12 settimane dopo l’inizio del trattamento, i pazienti hanno mostrato significativi miglioramenti clinici e biochimici. Due soggetti hanno sviluppato anticorpi positivi e uno di questi ha avuto una reazione acuta all’infusione. “Recenti linee guida hanno invitato alla cautela nell’uso di biosimilari anti-TNF fino a che non saranno disponibili dati sul loro utilizzo”, concludono Richmond e i suoi colleghi. “Crediamo che questo studio contribuirà a supportare una più ampia introduzione di questi farmaci nella pratica pediatrica”.
Fonte: Reuters Health News
(Versione italiana per Daily Health Industry)