Celgene ha siglato una partnership con la biotech Immatics per 75 milioni di dollari per collaborare allo sviluppo di terapie cellulari anticancro.
L’accordo offre a Celgene la possibilità di optare per trattamenti con cellule T per programmi relativi a tumori solidi, una volta completata la selezione dei candidati.
Immatics possiede la tecnologia per sviluppare molteplici tipi di terapie cellulari: dalle cellule T del paziente stesso fino a terapie standardizzate progettate per individuare i target delle cellule tumorali. La biotech tedesca ha a disposizione anche altre tecnologie per identificare obiettivi oncologici e recettori delle cellule T (TCR).
Utilizzando queste tecnologie, Immatics prevede di sviluppare terapie ingegnerizzate a cellule T mirate verso bersagli tumorali solidi. A quel punto, Celgene avrà la possibilità di portare avanti i programmi da sola.
L’accordo segna un altro passo avanti per il programma di terapia cellulare di Immatics. La società tedesca è uno spin out dell’Università di Tubinga e dal 2000 e ha continuato a stringere accordi con grandi aziende, tra cui Roche. La proiezione verso le terapie cellulari è tuttavia più recente.
Il momento fondamentale in questo senso è arrivato nel 2015, quando Immatics ha collaborato con il MD Anderson Cancer Center per creare un settore di terapia cellulare negli Stati Uniti.
Da allora l’interesse per le terapie cellulari è aumentato vertiginosamente: le cellule T del recettore dell’antigene chimerico (CAR-T) hanno infatti validato il potenziale terapeutico e stimolato la domanda di tecnologie più adatte al trattamento dei tumori solidi.
Le terapie con cellule T TCR potrebbero costituire un ulteriore passo avanti poiché mirano a una gamma più ampia di antigeni rispetto a CAR-Ts, limitate alle proteine di superficie. Ci sono anche elementi che lasciano pensare che le cellule T TCR siano migliori nell’infiltrarsi nei tumori.
Mancano ancora i dati clinici necessari per dimostrare che questi benefici controversi si traducano in risultati migliori per i pazienti. Ma ora, con Celgene che si unisce alle altre aziende sul campo, tra le quali GlaxoSmithKline, esiste realmente