Il mercato globale della produzione a contratto di farmaci solidi per via orale potrebbe arrivare a valere 54,7 miliardi di dollari entro il 2030, con un tasso di crescita annuale del 6%. A evidenziarlo è un report di Grand View Research secondo il quale, dopo l’esperienza maturata durante la pandemia di COVID-19, l’esternalizzazione della produzione è destinata a crescere nel prossimo decennio.
La via orale è una tipologia di somministrazione dei farmaci altamente conveniente, per la quale i processi di produzione sono semplici. Le formulazioni a lento rilascio, poi, sono sempre più diffuse tra i produttori, dal momento che la frequenza di dosaggio tradizionale può essere ridotta anche fino a una volta a settimana, con un vantaggio anche a livello di possibili effetti collaterali.
Secondo il report, dunque, le grandi organizzazioni per la produzione a contratto (CDMO) nel 2021 hanno conosciuto un boom in termini di entrate, in virtù del fatto che molte pharma hanno deciso di esternalizzare il lavoro anche dalle fasi iniziali di produzione dei farmaci.
Inoltre, a dipingere di rosa il futuro delle CDMO, c’è una crescente richiesta di processi di produzione su piccola scala per i prodotti oncologici in sperimentazione, demandata anch’essa, sempre di più, a società terze.