Capitalizzazione di mercato, pharma in crescita nel Q2

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Secondo il GlobalData’s Pharma Intelligence Center Companies Database, nel secondo trimestre del 2023 la capitalizzazione di mercato complessiva delle prime 20 aziende biofarmaceutiche ha registrato un aumento del 2,3%, passando da 3,49 trilioni di dollari nel primo trimestre a 3,56 trilioni. Nonostante le continue pressioni inflazionistiche e una maggiore severità normativa, l’incremento della capitalizzazione di mercato osservato nel Q2 2023 offre un quadro promettente e lascia sperare in una coda positiva per l’ultimo quarter dell’anno.

Con un aumento del 36,1%, Eli Lilly ha registrato la crescita più significativa della capitalizzazione di mercato nel secondo trimestre. Con questi risultati, l’azienda è ora in cima alla classifica spodestando Johnson & Johnson dalla prima posizione, nonostante quest’ultima abbia registrato un aumento del 6,8% della propria capitalizzazione di mercato.

Secondo il documento di GlobalData, la forte crescita di Eli Lilly è da attribuire al farmaco per il diabete Mounjaro (tirzepatide), che ha fatto registrare vendite globali per 980 milioni di dollari.

Inoltre Eli Lilly, sulla base dei risultati positivi ottenuti nei trial pivot di fase III, SURMOUNT-3 e SURMOUNT-4, prevede nel secondo trimestre l’approvazione FDA di Mounjaro per il trattamento dell’obesità. Secondo le stime degli analisti, l’estensione di indicazione di Mounjaro potrebbe produrre incassi per 9,1 miliardi di dollari entro il 2029.

Anche i risultati favorevoli del trial di fase III TRAILBLAZER-ALZ 2 – che valuta donanemab come terapia anti-beta-amiloide (Aβ) per la malattia di Alzheimer sintomatica in fase iniziale – hanno decisamente contribuito all’impennata della capitalizzazione di mercato di Eli Lilly. La presentazione per l’approvazione regolatoria alla FDA, attesa entro la fine dell’anno, ha alimentato ulteriormente questo incremento.

Rimanendo nell’ambito delle percentuali a doppia cifra, Vertex Pharmaceuticals ha registrato una crescita del 11,9% della capitalizzazione di mercato grazie alla presentazione alla FDA, finalizzata all’approvazione, di exagamglogene autotemcel (exa-cel), una terapia genica basata su CRISPR, come trattamento della malattia dell’anemia falciforme e della beta talassemia trasfusione-dipendente. Se sarà approvata, exa-cel diventerà la prima terapia genica basata su CRISPR immessa sul mercato.

Ottimo risultato anche per MSD, che è cresciuta del 8,4% grazie all’acquisizione di Prometheus Biosciences per 10,8 miliardi di dollari. L’accordo rafforza il portfolio di immunologia di MSD con l’arrivo del candidato PRA023, attualmente in valutazione per la terapia della colite ulcerosa, della malattia di Crohn e della sclerosi sistemica.

Nota dolens del secondo trimestre 2023 è quella di AbbVie, che ha conosciuto il calo più significativo della sua capitalizzazione di mercato, con una perdita del 15,5%. Perdita da attribuire principalmente alla diminuzione delle vendite del suo farmaco di punta, Humira (adalimumab), dovuta alla crescente concorrenza dei biosimilari negli USA. AbbVie, comunque, potrà riprendersi già nel prossimo trimestre grazie ai successi ottenuti dai suoi nuovi farmaci immunologici, Skyrizi (risankizumab) e Rinvoq (upadacitinib).

Anche Pfizer ha osservato una diminuzione importante della sua capitalizzazione di mercato, con una perdita del 10,1%. Questo calo è stato principalmente causato dalla diminuzione della domanda del suo vaccino anti Covid-19, Comirnaty e del trattamento antivirale Paxlovid (nirmatrelvir + ritonavir).

 

 

 

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