Parziale via libera in Inghilterra e Galles all’uso di Tagrisso (osimertinib), il farmaco contro il tumore al polmone prodotto da AstraZeneca. A beneficiarne saranno 300 pazienti di Inghilterra e Galles affetti da cancro non a piccole cellule: una buona partenza, considerando il rifiuto iniziale da parte del National Institute for Health and Care Excellence (NICE) inglese. Tagrisso, che attacca i tumori con una mutazione del gene EGFR, è stato definito dalla FDA americana una “terapia svolta” e sarà rimborsato dal Cancer Drug Fund (CDF), come dichiarato martedì scorso dal NICE, che si occupa di valutare la rimborsabilità dei medicinali a partire dagli studi sull’efficacia dei farmaci.
È la prima volta, dopo anni di sforamento dei costi, che il NICE ricorre al CDF. La decisione “è un momento di svolta”, ha dichiarato il CEO del Roy Castle Lung Cancer Foundation, Paula Chadwick. “È un riconoscimento che queste nuove terapie possono davvero portare beneficio alle persone con una forma avanzata della malattia”, ha aggiunto. Nel frattempo, il NICE cercherà di capire meglio l’efficacia a lungo termine del farmaco. AstraZeneca ha dichiarato di essere “felice” che Tagrisso sarà disponibile attraverso il CDF, aggiungendo che la copertura ci sarà fino al 2018, dopodiché l’azienda inglese presenterà nuovi dati al NICE sulla sopravvivenza globale. In ogni caso, la decisione presa martedì non è stata facile. A maggio, infatti, il NICE aveva stabilito che Tagrisso non poteva essere considerato conveniente perché l’efficacia a lungo termine non era nota. La risposta di AstraZeneca è stata dura e si è aggiunta a quelle di altre aziende farmaceutiche che hanno visto respingere le loro richieste, tra cui Eisai e Roche. Da allora, AstraZeneca ha presentato nuovi dati e analisi, che non sono bastati però ad ottenere un’approvazione più ampia, ma che hanno comunque strappato un ok per il CDF. Già disponibile in Francia, Germania, Svezia e altri Paesi europei, Tagrisso, in uno studio di fase III avrebbe dimostrato di essere più efficace della chemioterapia nel trattamento del tumore del polmone EGFR positivo in fase avanzata. E l’azienda farmaceutica starebbe puntando sul Mediterraneo per arrivare a tre miliardi di dollari di vendite; un traguardo che darebbe una spinta per raggiungere l’obiettivo dei 45 miliardi di dollari di fatturato entro il 2023.