(Reuters Health) – Il settore farmaceutico e i funzionari del Governo britannico hanno creato una task force per affrontare i problemi normativi e di altra natura relativi alla Brexit. Le aziende farmaceutiche, che si sono schierate con forza a favore della permanenza nell’UE, rappresentano il 25% di tutta la spesa per la ricerca delle aziende del Regno Unito. Per il Pharma britannico la Brexit insinua incertezza, aggiunge complessità e ritarda la potenziale approvazione di farmaci.
La task force sarà guidata dal CEO di GlaxoSmithKline, Andrew Witty, da quello di AstraZeneca, Pascal Soriot, e dal ministro delle Life Sciences George Freeman.
Il 6 luglio si è tenuto il meeting inaugurale e i partecipanti hanno convenuto di analizzare questioni che vanno dalla proprietà intellettuale al commercio, alle normative e a reclutamento di lavoratori qualificati. GSK e AstraZeneca hanno riferito in una dichiarazione congiunta la volontà di garantire risultati che “permettano al settore di continuare a dare un importante contributo a salute e benessere”.
Questo obiettivo è condiviso anche dal Governo britannico, che ha affermato per anni che Pharma e Biotech sono settori prioritari. Anche se l’impatto della Brexit su aziende multinazionali come GSK e AstraZeneca sarà limitato, l’associazione degli industriali farmaceutici del Regno Unito è sempre più convinta che l’uscita dall’UE della Gran Bretagna potrebbe minare gli investimenti, la ricerca e i posti di lavoro futuri.
Fonte: Reuters Health News
(Versione italiana per Daily Health News)