Secondo il rapporto di GlobalData “COPD in Major Markets, Disease Management, Epidemiology, Pipeline Assessment, Unmet Needs and Drug Forecast to 2033”, il mercato della broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) è destinato a crescere nei sette principali mercati (7MM: Stati Uniti, Francia, Germania, Italia, Spagna, Regno Unito e Giappone), passando dagli 11,5 miliardi di dollari del 2023 ai 30,8 miliardi di dollari previsti per il 2033.
Le recenti approvazioni di Dupixent (dupilumab) di Sanofi/Regeneron per questa patologia – concesse dall’EMA e dalla FDA rispettivamente a luglio e settembre di quest’anno – e quelle prevedibili per nuovi farmaci biologici dovrebbero guidare la crescita di questo settore del mercato nel decennio considerato (2023 – 2033)
Un unmet need sul quale le aziende che operano nel settore della BPCO hanno lavorato negli ultimi anni è quello del controllo delle riacutizzazioni da moderate a gravi. Le terapie attualmente in commercio, come, ad esempio i trattamenti tripli, mirano a ridurre le esacerbazioni e a gestire i sintomi della patologia, anche se non mancano problemi di compliance, in quanto questi regimi terapeutici devono essere assunti per via inalatoria più volte al giorno.
Dupixent – anticorpo monoclonale mirato alle interleuchine (IL)-4 e IL-13 – che prevede una frequenza di somministrazione assai minore rispetto ai trattamenti tripli (ogni due settimane), ha dimostrato di essere in grado di ridurre con successo le riacutizzazioni in due studi clinici di Fase III: BOREAS e NOTUS.
GlobalData prevede che le vendite totali di Dupixent per la BPCO raggiungeranno 6,57 miliardi di dollari nei 7MM entro il 2033.
La pipeline dei farmaci biologici
L’attuale pipeline di prodotti in fase avanzata per la BPCO comprende molti biologici, alcuni dei quali con meccanismi d’azione innovativi. Fasenra (benralizumab) di AstraZeneca e Nucala (mepolizumab) di GSK – due biologici già commercializzati per l’asma e per altre indicazioni – forniscono dati promettenti.
I KOL intervistati da GlobalData per la realizzazione del rapporto sottolineano come i biologici approvati per l’asma siano potenzialmente utili anche per la BPCO in quanto colpiscono anche l’infiammazione di tipo 2.
Anche la via dell’interleuchina 33 (IL-33) è in fase di esplorazione e presenta un meccanismo d’azione unico nel suo genere. Itepekimab – un farmaco biologico di Sanofi/Regeneron che si lega e inibisce l’interleuchina 33 – ha ottenuto ottenute buone risposte in studi clinici condotti sugli ex fumatori, un sottogruppo ben definito di pazienti con BPCO. Itepekimab è ancora in fase di sperimentazione clinica di Fase III, ma, se approvato, è già accreditato di ottime performance di vendita.
Attualmente, tra i leader delle terapie per la BPCO c’è Trelegy Ellipta (fluticasone furoato, umeclidinio, vilanterolo) di GSK, per il quale GlobalData prevede una crescita delle vendite fino a 2,16 miliardi di dollari entro il 2033.