L’asset swap tra Boheringher Inghelheim e Sanofi ha portato nella disponibilità di BI i prodotti veterinari dell’unità Merial dell’azienda francese, mentre quest’ultima si è aggiudicata farmaci come Dulcolax e Mucosolvan. L’operazione – dal valore complessivo di 12,5 miliardi di dollari – apre nuovi scenari. BI – attraverso l’acquisizione del portfolio di Sanofi- rafforza la sua posizione nel settore veterinario anche in chiave di sinergia di ricerca sia nel campo della salute umana, sia di quella animale, soprattutto per quanto riguarda la gestione delle malattie croniche. Per avere un’idea dello sforzo che sta facendo BI, basta fare riferimento agli investimenti fatti dall’azienda tedesca che ha speso il 12% dei suoi ricavi in ricerca e sviluppo nel settore Animal Health, contro il 7% investito da Sanofi. L’azienda tedesca probabilmente sta cercando di far fronte alle perdite nell’ambito della salute umana. Nel 2014, Micardis, il farmaco per l’ipertensione da due miliardi di dollari di vendite l’anno, ha perso la copertura brevettuale portando a una diminuzione dei ricavi e spingendo l’azienda tedesca a rivedere la sua infrastruttura di ricerca e sviluppo. Con un ridimensionamento che è passato per il taglio di 720 posti di lavoro negli USA, nel 2015, e altri 244 lo scorso dicembre. Oltre ai tagli fatti in Europa. Una delle priorità per BI è sviluppare nuove terapie e tecnologie per la gestione delle malattie croniche. Il principale farmaco per il trattamento della broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) nelle sue mani, Spiriva, perderà presto il brevetto. Per questo l’azienda sta puntando sulla combinazione con altri trattamenti. Mentre l’anno scorso l’azienda ha spinto per sviluppare un sistema di erogazione intelligente grazie a una collaborazione prima con Propeller Health e poi con Qualcomm, la società specializzata in sistemi wireless, per sviluppare inalatori che permettano di tracciare anche l’aderenza alle terapie, trasmettendo i dati a pazienti e medici.