Grazie alle vendite realizzate per la cura della fibrosi polmonare idiopatica (IPF), Ofev di Boehringer Ingelheim sta conoscendo un grande successo. Ora la pharma tedesca sta cercando di ottenere luce verde dalla FDA per altre indicazioni.
Ofev ha significativamente rallentato il tasso di declino della funzione polmonare in pazienti affetti da diverse malattie polmonari interstiziali (ILD) progressive. I dati dello studio Inbuild di fase 3 di Boehringer Ingelheim sono stati presentati lunedì al Congresso internazionale della European Respiratory Society a Madrid.
Lo studio ha incluso pazienti colpiti da diverse ILD fibrosanti, una famiglia di malattie che comprende l’ILD associata a sclerosi sistemica (SSc-ILD), un’indicazione per la quale Ofev è stato approvato all’inizio di quest’anno.
Secondo Boehringer Ingelheim, il farmaco ha mostrato un profilo di sicurezza statisticamente simile, sia nel trattamento delle malattie polmonari IPF, sia in quelle non IPF.
La pharma tedesca ha dichiarato di voler presentare i dati più recenti alle autorità di regolamentazione internazionali “il più presto possibile”.
Ofev ha ottenuto l’ultima approvazione all’inizio di settembre contro la SSc-ILD , dopo aver precedentemente ricevuto sia la revisione prioritaria della FDA, sia la designazione di farmaco orfano.
Il via libera ha fatto seguito a uno studio clinico di fase 3, denominato Senscis, nel quale il farmaco ha superato il placebo in termini di rallentamento del declino della capacità vitale forzata – una misura della funzionalità polmonare – in 576 pazienti trattati per un periodo da un minimo di 52 a un massimo di 100 settimane.
L’eventuale approvazione potrebbe aiutare Ofev ad aumentare le sue vendite dopo una crescita impressionante nel secondo trimestre 2019. In questo periodo, infatti, le vendite di Ofev hanno realizzato 677 milioni di euro con un balzo in avanti del 21,6% rispetto allo stesso periodo del 2018.