Bristol-Myers Squibb ha pubblicato i dati intermedi di uno studio relativo all’impiego del suo inibitore IDO1 in combinazione con Opdivo. L’analisi preliminare dei dati ottenuti in pazienti affetti da tumore alla vescica trattati in precedenza ha fatto emergere indicazioni positive. IDO1 è entrato nel portafoglio di BMS nel 2015, quando la pharma ha acquisito la casa produttrice Flexus per 1,25 miliardi di dollari. L’inibitore IDO1, ora noto come BMS-986205, è stato poi testato in uno studio di fase 1 / 2a contro tumori solidi, in combinazione con Opdivo. BMS ha comunicato questa settimana i primi dati relativi agli studi su coorti di pazienti affetti da cancro della vescica e cervicale, in vista del meeting annuale della Society for Immunotherapy of Cancer. Nei 25 pazienti con tumore della vescica testati, la combinazione ha ottenuto una risposta oggettiva e il controllo della malattia (ORR / DCR), rispettivamente in percentual diel 32 e del 44%. Bristol-Myers ha riportato un basso ORR -14%- nella coorte di pazienti con cancro cervicale, anche se il DCR in questo gruppo ha superato il 60%. Il trial ha anche dimostrato che l’inibitore IDO1 riesce a ottenere l’effetto desiderato sul microambiente del tumore, in particolare sulle cellule CD8+. Rimane molto lavoro da fare per BMS prima di poter affermare che il suo inibitore IDO1 sia best in class. In considerazione però dei primi positivi dati clinici, la big pharma si sta muovendo rapidamente per impostare un programma di sperimentazione clinica più dettagliato.