Rispetto all’anno precedente, il 2023 di BMS si è concluso con una flessione del 2% del fatturato, che si è attestato a 45 miliardi di dollari.
Sono calate in particolare le vendite di Revlimid (lenalidomide) in seguito all’ingresso di versioni generiche del farmaco, il cui brevetto è scaduto nel 2022. Revlimid ha generato incassi per 6 miliardi di dollari, la metà rispetto ai 12,9 miliardi di dollari del 2021, ultimo anno di copertura brevettuale.
Più che buona la performance di Opdivo, che nel 2023 ha fatto incassare alla big pharma 9 miliardi di dollari, il 9% in più rispetto al 2022, grazie anche all’espansione delle indicazione di uso.
Ad Eliquis (apixaban) va la palma di farmaco più vendute del 2023, con incassi pari a 12,2 miliardi di dollari. Anche su Eliquis pende la spada di Damocle della perdita del brevetto – nel 2026 – e GlobalData ne prevede una progressiva diminuzione della performance entro il 2029, anno nel quale il suo contributo al fatturato di BMS dovrebbe scendere a 3 miliardi di dollari.
La strategia di BMS di rafforzare il portafoglio prodotti si è a oggi concretizzata nelle acquisizioni di Mirati Therapeutics – che ha portato in dote Krazati (adagrasib), farmaco contro il cancro del polmone, accreditato da molti osservatori di incassi che raggiungeranno 1,3 miliardi nel 2029 – e di Karuna Therapeutics, nella cui pipeline figura il candidato KarXT (xanomelina-trospio) per la terapia della psicosi.
“Abbiamo intrapreso diverse azioni per rafforzare l’azienda e costruire le basi per una crescita sostenibile – commenta il CEO di BMS, Christopher Boerner – Nel 2024 la nostra attenzione si concentrerà sulla realizzazione di una forte operazione commerciale e sull’accelerazione delle opportunità per migliorare il nostro profilo di crescita fino a metà del decennio e anche oltre”.