Una terapia contro l’anemia di Acceleron Pharma e Celgene, un’iniezione a lunga durata d’azione contro l’infezione da HIV di ViiV Healthcare, di GlaxoSmithKline, un candidato contro la degenerazione maculare umida legata all’età di Novartis e un farmaco contro l’emicrania anti-CGRP (calcitonin gene related peptide) di Allergan: sono questi i nuovi lanci di successo previsti nei prossimi mesi, che si andranno ad unire a Rybelsus, l’antidiabetico analogo GLP-1 di Novo Nordisk approvato la settimana scorsa dalla FDA.
A elencarli è stato un rapporto del distributore di farmaci statunitense OptumRx.
Il rapporto evidenzia come le aziende farmaceutiche stiano spostando la loro attenzione verso trattamenti più mirati. E dopo aver esplorato oncologia e malattie rare, sono tornate ai mercati che comprendono malattie più comuni, come l’emicrania.
Nel rapporto si parla prima di tutto luspatercept, di Acceleron e Celgene, che potrebbe avere l’ok a dicembre. Il candidato è stato studiato per trattare l’anemia nei pazienti con sindromi mielodisplastiche a rischio basso o intermedio e beta talassemia. Attualmente, le due malattie richiedono trasfusioni di sangue regolari, ma dalle sperimentazioni è emerso che luspatercept potrebbe aiutare a ridurre la frequenza delle trasfusioni.
Secondo gli analisti, il farmaco potrebbe arrivare a generare un picco di vendite di oltre due miliardi di dollari e sarebbe il primo trattamento in assoluto contro la beta talassemia. Si troverà presto ad affrontare, però, la concorrenza della terapia genica LentiGlobin, di Bluebird bio, che dovrebbe avere l’ok nel 2020.
Luspatercept è stato uno dei farmaci sul quale ha puntato Bristol-Myers Squibb quando ha deciso di acquisire Celgene.