Nuovo accordo per Nuevolution e la sua piattaforma per la scoperta di farmaci. A siglare un’intesa con l’azienda danese è stata questa volta Amgen, la società americana specializzata in biotecnologie. I partner lavoreranno per lo sviluppo di nuovi farmaci nel settore dell’oncologia e delle neuroscienze e, in base all’accordo, Amgen pagherà fino a 367 milioni di euro per i composti più promettenti. La piattaforma di Nuevolution, Chemetics, ha il vantaggio di valutare milioni di molecole in una volta sola. Aggiungendo delle brevi sequenze di DNA a miliardi di piccole molecole ed esponendo queste ai possibili target, la tecnica riesce ad isolare più velocemente e a costi contenuti i composti più promettenti sulla base dell’obiettivo terapeutico di riferimento. Attraverso il sequenziamento del DNA, infatti, lo strumento può dedurre la struttura dei composti che hanno colpito l’obiettivo.
Amgen, come altre aziende prima, ha visto il potenziale della piattaforma. “Le piattaforme di screening del DNA, come quella messa a punto da Nuevolution, permettono di fare uno screening rapido di numerosi composti per portare nella pratica clinica più velocemente solo i composti più promettenti”, ha dichiarato Alexander Kamb, vicepresidente di Amgen. L’accordo si posiziona in un periodo di trasformazione per Nuevolution, che ha cominciato a fare i primi passi nel 2000 ma che solo negli ultimi anni si è fatta un nome a livello internazionale. Nel 2008 sono partiti gli accordi con Lexicon Pharmaceuticals e con Merck; mentre l’anno successivo l’azienda danese ha stretto un’alleanza con Novartis e un accordo di licenza tecnologica con GlaxoSmithKline. Da allora, anche Boehringer Ingelheim e Johnson & Johnson hanno fatto delle offerte, mentre Merck ha concesso in licenza i composti derivanti dalla collaborazione e Novartis ha siglato un secondo accordo. In totale, tutte queste collaborazioni hanno fruttato alla società scandinava, fino a oggi, 46 milioni di dollari.
Tra tutte queste partnership, comunque, l’accordo con Amgen si distingue per i dettagli economici rivelati e per il fatto che potrebbe essere tra i più proficui per l’azienda danese se uno o più composti isolati dovessero avanzare verso la realizzazione di un farmaco. Inoltre, l’accordo sarà anche più collaborativo rispetto agli altri firmati, visto che in questo caso la biotech scandinava si assumerà la piena responsabilità nelle prima fasi della ricerca, prima di consegnare i risultati ad Amgen per l’avvio della fase preclinica degli studi. Parallelamente alle collaborazioni esterne, Nuevolution ha aumentato, negli ultimi anni, la sua attività di ricerca e sviluppo interna, generando un’offerta pubblica iniziale insolitamente alta, considerando il periodo critico nel campo delle biotecnologie in Europa. L’IPO ha fatto guadagnare all’azienda scandinava 250 milioni di corone svedesi, mentre le azioni sono salite del 40% dopo l’accordo con Amgen.