(Reuters Reuters) – Le case farmaceutiche europee, di fronte alla crescente concorrenza dei biosimilari, alzano la voce e mettono in guardia i medici sul passaggio da un farmaco consolidato a uno biosimilare. Tre associazioni di categoria – EFPIA, EBE e IFPMA – hanno dichiarato che”è di vitale importanza per un medico bilanciare caso per caso l’evidenza dell’efficacia del trattamento in corso rispetto al livello di rischio o di incertezza. Non è appropriato generalizzare”. La natura complessa dei farmaci biologici, che sono realizzati all’interno di cellule viventi, ha come conseguenza il fatto che le copie biosimilari non possano mai essere esattamente uguali all’originale. Tuttavia un numero crescente di questi farmaci sono stati approvati in Europa perchè abbastanza simili agli originali da essere sufficientemente efficaci per l’impiego in terapia. L’Agenzia Europea dei Farmaci ha finora approvato più di 20 biosimilari, contro appena quattro approvati negli Stati Uniti. Alla fine del mese scorso il primo farmaco biosimilare contro il cancro ha raggiunto il mercato europeo. Si tratta di Truxima, prodotto da Celltrion, copia del rituximab (Rituxan o Mabthera), farmaco contro i tumori del sangue prodotto da Roche. Truxima è stato approvato per tutte le indicazioni di Rituxan/Mabthera e i governi di tutta Europa sono ansiosi di utilizzarlo per contenere la spesa farmaceutica.
Fonte: Reuters Health
(Versione italiana per Daily Health Industry)