“Una potenza globale dell’immunoterapia”: è così che vede il futuro di BioNTech il suo CEO, Ugur Sahin, sulla spinta dei miliardi di dollari di entrate che Comirnaty sta generando.
Il vaccino a mRNA ha portato 2,03 miliardi di euro nel primo trimestre dell’anno nelle casse della biotech tedesca, che, insieme al partner Pfizer, si è già impegnata a fornire 1,8 miliardi di dosi quest’anno. Sulla base di questi accordi, BioNTech prevede di ottenere ricavi per 12,4 miliardi di euro per l’intero anno. Gli ordini per il 2022 e oltre sono già in arrivo, con l’Europa che ha recentemente firmato un accordo di fornitura per 1,8 miliardi di dosi fino al 2023.
“Siamo in una posizione unica per investire il flusso di cassa del nostro vaccino contro il COVID-19 e far crescere l’azienda, lanciando più prodotti nei prossimi cinque anni”, ha dichiarato Sahin.
Come parte di questa strategia, BioNTech si sta espandendo in nuove aree geografiche e terapeutiche. E dopo aver creato filiali commerciali in Germania e Turchia, l’azienda tedesca sta ora guardando all’Asia.
BioNTech istituirà una sede a Singapore. Il piano prevede la realizzazione di un impianto di produzione di mRNA altamente automatizzato, che alla fine avrà una capacità annuale stimata di diverse centinaia di milioni di dosi di vaccini a mRNA. La biotech tedesca prevede di iniziare la costruzione dello stabilimento produttivo quest’anno e, una volta operativo entro il 2023, il sito creerà fino a 80 posti di lavoro.
Oltre al progetto Singapore, l’azienda tedesca sta creando una joint venture con la cinese Fosun Pharma, che comprende anche un impianto di produzione di mRNA per il mercato cinese.
Grazie alle entrate dal vaccino anti COVID, BioNTech sta rapidamente facendo avanzare la sua pipeline in oncologia, che era l’obiettivo iniziale dell’azienda tedesca prima della pandemia.
Sta pianificando, per il 2021, tre sperimentazioni cliniche di fase II che potrebbero arrivare a registrazione. Queste includono i candidati BNT111 e BNT113: il primo sarà testato insieme a Libtayo, di Regeneron e Sanofi, per il melanoma pretrattato con anti PD-1, mentre il secondo sarà combinato con Keytruda, di MSD, nel carcinoma a cellule squamose della testa e del collo HPV-16 positivo.