Biogen ha bisogno di una trasformazione e deve ridurre i costi e i rischi associati alla sua pipeline di farmaci.
E’ quanto ha dichiarato il nuovo CEO della biotech USA, Christopher Viehbacher, in occasione di un incontro con gli investitori.
“Il nostro obiettivo numero uno è riportare Biogen a una crescita sostenibile”, ha sottolineato l’ex numero uno di Sanofi, che ha assunto la guida di Biogen a metà novembre 2022.
L’attività di Biogen ruota in gran parte intorno alle neuroscienze, un’area di ricerca farmacologica molto rischiosa. Solo nel 2022 l’azienda ha dovuto interrompere i lavori su farmaci sperimentali contro la Malattia di Alzheimer, la SLA e il deterioramento cognitivo associato alla schizofrenia.”Avere alcuni di questi progetti nella nostra pipeline è positivo”, ha detto Viehbacher, “Averne il 100 è impegnativo”.
L’obiettivo ora è quello di riequilibrare la pipeline dell’azienda e questo sforzo include altri tagli sulla ricerca. Priya Singhal, responsabile dello sviluppo e della ricerca ad interim, ha rivelato che sono stati eliminati altri due farmaci: vixotrigina, che era in fase di valutazione come trattamento per il dolore neuropatico, e orelabrutinib, in fase di sperimentazione per la cura della sclerosi multipla.
L’attenzione di Biogen per le neuroscienze non ha sempre incontrato il favore degli investitori e, in passato, si è mossa per diversificare la propria ricerca. Viehbacher ha detto che l’azienda potrebbe espandersi nel campo dei disturbi immunitari, delle patologie psichiatriche e delle malattie rare. Un’operazione che non escluderebbe progetti di acquisizione o di partnership con altre aziende.