Biogen ed Eisai ritengono che una nuova formulazione a somministrazione sottocutanea di Leqembi, in corso di sviluppo, contribuirà ad aumentare le prescrizioni e le vendite del farmaco; le due aziende stanno già preparando il dossier per la nuova approvazione. Inoltre, un ampio studio clinico in fase avanzata sta valutando Leqembi in soggetti con livelli elevati di amiloide che non presentano ancora i sintomi dell’Alzheimer.
Due aspetti a favore del farmaco per la terapia dell’Alzheimer dopo il passo falso della bocciatura del CHMP europeo nel mese di luglio. Per quanto riguarda la performance globale, Leqembi ha realizzato vendite per 40 milioni di dollari tra aprile e giugno, più del doppio del totale registrato nei primi tre mesi dell’anno.
Tutto questo è stato oggetto di una conversazione del CEO di Biogen, Chris Viehbacher, con i giornalisti USA.
“ Leqembi avrà una base di prove che sostengono la sua efficacia nel coprire l’intero spettro della malattia, dalla fase iniziale fino al mantenimento”, ha sottolineato Viehbacher.
Gli investitori di Biogen potrebbero, però, non essere altrettanto fiduciosi. Anche se l’azienda ha alzato le stime di utile per azione per l’anno in corso, il suo titolo nel primo giorno di agosto è sceso di oltre il 2%.
La nuova guidance è arrivata in concomitanza con i risultati del Q2, nel quale Biogen ha registrato quasi 2,5 miliardi di dollari di ricavi complessivi. Una performance pressoché identica a quella del Q2 2023.
Nell’ultimo anno, l’azienda ha acquisito per complessivi 8,5 miliardi di dollari le biotech Reata Pharmaceuticals, che produce farmaci per malattie rare, e Hi-Bio, focalizzata sulle terapie per il sistema immunitario. Alla fine di giugno, Biogen disponeva ancora di una liquidità di 1,9 miliardi di dollari.
Secondo il Chief Financial Officer Michael McDonnell, Biogen potrebbe spendere in operazioni di mercato dagli 8 ai 10 miliardi di dollari nei prossimi due anni, concentrandosi sull’espansione della pipeline di ricerca in fase medio-avanzata