(Reuters Health) – Eisai e Biogen procederanno con i trial di fase avanzata di Ban2401, il loro candidato contro l’Alzheimer. Le due aziende stanno lavorando con gli enti regolatori per progettare nuovi studi e ottenere una revisione accelerata come terapia breakthrough. Le due case pharma hanno annunciato che, nonostante un fallimento durante uno stadio precedente a dicembre 2017, alla dose massima la molecola ha rallentato la progressione della malattia, dando una nuova speranza in un ambito di ricerca costellato da fallimenti. Eisai ha affermato che il candidato ha funzionato anche a dosi più basse. I risultati completi saranno presentati al congresso dell’Associazione internazionale sull’Alzheimer di Chicago.
Il risultato positivo di Ban2401 ha anche riacceso le speranze per aducanumab, un altro farmaco Biogen-Eisai che si trova nella fase finale di test. Entrambi i trattamenti sono anticorpi che puntano a rimuovere i cluster tossici di amiloide nel cervello.
I vantaggi
Secondo gli esperti, una differenza rispetto agli altri farmaci è che quelli testati da Eisai e Biogen sono tra i primi a usare la Pet per verificare che tutti i partecipanti abbiano la placca amiliode nel cervello. target di entrambi i candidati. La Food and Drug Administration si è dichiarata aperta a trial che misurino gli effetti sui biomarcatori, come per esempio la beta amiloide, invece dei sintomi come la perdita di memoria. Questo permette alle aziende di testare trattamenti in una fase di malattia molto più precoce.
Il trial per Ban2401 ha coinvolto 856 pazienti testati in cinque dosi del farmaco contro il placebo. I partecipanti sono stati valutati utilizzando uno strumento messo a punto da Eisai che parte da tre scale di valutazione stabilite per l’Alzheimer. Secondo Kramer l’endpoint personalizzato era importante perché le scale cognitive precedenti erano state sviluppate per persone con malattia in fase avanzata. Il trial è anche stato caratterizzato da un design “adattivo” che ha permesso a Eisai di inserire nuovi iscritti nei gruppi che ricevevano quelle che sembravano essere le dosi più efficaci.
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