Fino al 2030 il settore farmaceutico assisterà a una crescita stabile sia delle vendite, sia degli utili, nonostante le scadenze dei brevetti che rappresenteranno una sfida. Ne sono convinti gli analisti della banca d’investimento multinazionale americana TD Cowen, che hanno preso in considerazione più di dieci aziende leader per redigere il report Pharma Pulse Q3.
Le proiezioni sono più che buone: le big pharma cresceranno mediamente del 4% ogni anno e gli utili per azione (EPS) addirittura del 7%.
A beneficiare di questo trend positivo saranno soprattutto Eli Lilly e Novo Nordisk – trainate dalle vendite dei loro prodotti GLP-1 per la perdita di peso – che godranno di un tasso di crescita annuale composto (CAGR) rispettivamente dell’11% e del 9%.
Altre aziende che, secondo le previsioni di Cowen, registreranno vendite superiori, o in linea con la media del settore, sono AstraZeneca (8%), Roche (5%), Sanofi (5%), Pfizer (4%) e GSK (4%).
Sotto la media le performance di cui sono accreditate AbbVie (3%), Takeda (2%), Bristol Myers Squibb (1%), Novartis (1%) e MSD (-1%).
Tuttavia, va sottolineato che, nonostante previsioni di crescita più modeste, alcune di queste aziende, come per esempio MSD e AbbVie, continuano a godere di una solida posizione grazie a farmaci di grande successo e nonostante la sfida posta dalle scadenze brevettuali.