Bayer rassicura gli investitori: focus sul pharma, nonostante Monsanto

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(Reuters Health) – Il core business di Bayer non perderà terreno rispetto ai prodotti chimici e per l’agricoltura acquisiti con l’operazione Monsanto, costata 63,5 miliardi di dollari. A calmare le preoccupazioni degli investitori è proprio il responsabile del settore farmaci dell’azienda tedesca, Dieter Weinand; settore che attualmente rappresenta i due terzi delle vendite di Bayer. Il top manager tedesco è sicuro che gli investimenti fatti consentiranno all’azienda tedesca anche di resistere alla perdita del brevetto su Xarelto, prevista per il 2024. “Da quando sono arrivato, abbiamo aumentato la spesa in Ricerca & Sviluppo di oltre un miliardo di euro e ora abbiamo più di 50 progetti nello sviluppo clinico”, ha affermato il dirigente di Bayer, che è arrivato nel 2014 dopo aver ricoperto ruoli apicali in Pfizer e Bristol-Myers Squibb. Bayer, che è al 16° posto per fatturato a livello globale, la settimana scorsa ha concluso un accordo con Loxo Oncology per sviluppare insieme due promettenti antitumorali e ora sta valutando acquisizioni o accordi di licenza più piccoli. Le preoccupazioni dopo l’acquisizione di Monsanto sono arrivate da fondi come Jupiter Asset Management e Union Investment, secondo i quali Bayer, in virtù dell’accordo, avrebbe potuto trascurare il settore dei farmaci per favorire le attività di Monsanto e mantenere un livello sufficiente di liquidità. E nonostante le parole di fiducia di Weinand, c’è ancora qualche analista che ha dei dubbi sul futuro. “Probabilmente non vedremo lo stesso livello di successo in futuro”, ha dichiarato l’analista di Berenberg, Alistair Campbell, descrivendo la pipeline dell’azienda tedesca come “ancora relativamente vuota”. Lo scorso anno Bayer aveva annunciato che i sei farmaci più promettenti che aveva in via di sviluppo avrebbero portato, insieme, a vendite con picchi annuali di sei miliardi di euro. Ma i progressi non sono stati tutti positivi. Il farmaco per il linfoma, copanslip, ha avuto l’ok negli USA, ma anetumab ravtansine, per il mesotelioma legato all’asbestosi, ha fallito nel trial clinico di fase II, anche se Weinand ha dichiarato che c’è ancora una speranza dal momento che circa un terzo dei partecipanti avrebbe mostrato una regressione duratura del tumore. Continua invece a ‘volare’ Xarelto che, in base al recente studio Compass, ha dimostrato di essere efficace nel trattare le persone con aterosclerosi grave. Così, secondo gli analisti le vendite del farmaco potrebbero arrivare anche a 5,5 – 6 miliardi l’anno, prima della scadenza del brevetto.

Fonte: Reuters Health News
(Versione italiana per Daily Industry)

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