Primo ostacolo per Bayer e Johnson &Jonson e il loro anticoagulante Xarelto, con l’abbandono del trial su 7.000 pazienti per l’ottenimento della seconda indicazione sulla prevenzione di ictus o embolie, nel quale il farmaco non stava dimostrando superiorità all’aspirina. Xarelto è accreditato di una previsione di guadagni di i 5,3 miliardi di dollarientro l’anno. La notizia dello stop agli studi ha dunque destabilizzato il mercato e le previsioni degli analisti. Alla base della decisione assunta da Bayer – che commercializza il farmaco in partnership con J&J – la mancanza di dati di efficacia. Lo studio metteva a confronto la somministrazione di Xarelto con una bassa dose di aspirina. Oltre a non dimostrare la propria superorità all’aspirina nel prevenire ictus ed embolie, Xarelto sarebbe anche responsabile di tassi di sanguinamento più elevati nel braccio dello studio che lo stava assumendo. Nonostante il quadro non proprio roseo, Bayer ritiene che le previsioni di venidta possano essere comunque rispettate sulle stime di vendita si basa sulla base di alcuni dati presentati al recente congresso europeo di Cardiologia, che mostrano l’efficacia di Xarelto in pazienti con patologie arteriose superiore del 24% rispetto all’ aspirina. Un dato che dovrebbe guidare le vendite ad un aumento negli Stati Uniti pari a 1,5 miliardi di dollari. Xarelto, grazie all’indicazione per la prevenzione dell’ictus nei pazienti affetti da fibrillazione atriale, è in una posizione di leadership di mercato rispetto ai principali competitor tra cui Pfizer e Bristol-Myers Squibb con Eliquis e Boehringer Ingelheim con Pradaxa.
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