La possibilità di avere un controllo più efficiente ed efficace sui dati digitali, oltre che il risparmio derivante dal fatto di non dover più pagare agenzie esterne, ha spinto Bayer a prendere la decisione di internalizzare i servizi digitali.
Con Google che è pronta ad eliminare i cookie dal prossimo anno, Brian Cantwell, vice presidente delle strategie e operazioni digitali di Bayer, è convinto che l’azienda farmaceutica stia facendo la mossa giusta al momento giusto, mossa che consente, appunto, di gestire i dati in modo più diretto in quello che diventerà un mondo post-cookie.
“Ci rendiamo conto che per avere successo nel 21° secolo abbiamo bisogno di capacità digitali più solide per soddisfare i clienti ovunque si trovino sui canali digitali in cui cercano informazioni per decidere sulla loro salute”, spiega Cantwell.
Per facilitare il cambiamento, Bayer sta costruendo un reparto dedicato a specialisti digitali interno, che include analisti, esperti di brand e creativi. In questo ambito il settore farmaceutico è stato più lento a muoversi e Cantwell ritiene che Bayer sia la prima azienda farmaceutica a impegnarsi completamento nel nuovo modello.
La sfida più grande, secondo il manager, sarà il cambiamento culturale dalle mansioni di base alla pianificazione e all’acquisto di media strategici. Per ora, l’azienda tedesca sta usando un’agenzia specializzata per facilitare il passaggio dal vecchio al nuovo modello e ha come obiettivo quello di avere uno staff di dipendenti a tempo pieno entro la metà del 2022.