Baxter è più che soddisfatta della performance italiana del suo sistema per dialisi peritoneale automatizzata (APD) Claria, una piattaforma di connettività su cloud (o web) Sharesource, che semplifica notevolmente la cooperazione terapeutica tra paziente e lo staff clinico del centro dialisi. I dati mostrano come il sistema abbia raggiunto risultati significativi in termini di numero di centri dialisi utilizzatori (130 centri, 55% dei centri italiani) e pazienti in trattamento (oltre 900 pazienti, 30% del totale dei pazienti in dialisi peritoneale automatizzata in Italia), A conferma della validità ed efficacia della nuova tecnologia Baxter, arrivano anche i dati del primo studio HTA realizzato dalla regione Friuli Venezia Giulia in collaborazione con la Asl AAS3 Friuli. Lo scopo dello studio, i cui dati sono stati analizzati da Crea Sanità, è stato quello di dimostrare il vantaggio economico, il risparmio di risorse, il risparmio di tempo e i vantaggi per i pazienti di questa nuova tecnologia. “Abbiamo analizzato circa 21 pazienti prevalenti arruolati e seguiti per un anno, 6 mesi con tecnologia preesistente e 6 mesi con telemedicina-tele monitoraggio bidirezionale Claria Sharesource”, dichiara Gianpaolo Amici, direttore Nefrologia e Dialisi AAS3 Friuli Venezia Giulia. “Con l’applicazione della telemedicina si è osservata una riduzione delle telefonate pro-capite mensili (da 0.6 a 0.5), degli accessi programmati al centro (da 2.2 a 1.0), degli accessi non programmati (da 0.4 a 0.2) e delle giornate di degenza (da 1.7 a 0.8). L’analisi economica ha restituito anche un vantaggio nei costi globali mensili di follow-up, escludendo il materiale dialitico necessario, da un range di costo di 747-1295 euro con la vecchia tecnologia a un range di costo di 305-389 euro con la nuova applicazione. Lo studio oltre a rendere evidenti i vantaggi economici e gestionali della nuova tecnica, ne ha dimostrato il corretto funzionamento e un sensibile miglioramento della qualità della vita dei pazienti”.
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