Q3 duro per AstraZeneca, in gran parte causato dal crollo delle vendite di Crestor. Ma la casa farmaceutica britannica ha raccolto scarsi rendimenti anche da un altro paio di trattamenti in aree chiave: quella del diabete e quella delle vie respiratorie. “I 5,3 miliardi di vendite raggiunti da AZ hanno mancato di un 14% le stime di consenso previste”, ha scritto in una nota Tim Anderson dell’agenzia di rating Bernstein. A soffrire sono stati il farmaco per le vie respiratorie Symbicort, che ha accusato l’aggiustamento del prezzo nel corso del trimestre, e Bydureon e Byetta per il diabete, che hanno subito la concorrenza.
A questi si aggiungono poi Crestor e Nexium, le cui vendite sono rispettivamente diminuite de l44% e del 20%. Non tutti i risultati, comunque, sono stati negativi: l’antitumorale Tagrisso ha fatto registrare 133 milioni di vendite contribuendo a portare l’EPS a 1,32 dollari rispetto ai 98 centesimi stimati dagli analisti. Ma AstraZeneca avrà bisogno anche che gli altri farmaci del portfolio facciano uno scatto in avanti, specialmente ora che Brilinta non porterà alla società le entrate ipotizzate.