AstraZeneca ha piani ambiziosi per raggiungere un bilancio carbon-negative entro il 2030. Piani che includono anche l’adozione di misure sostenibili nella raccolta dei campioni umani utilizzati negli studi clinici.
L’azienda sta collaborando con i suoi partner, tra i quali siti di ricerca e fornitori, per garantire che l’intera catena di approvvigionamento sia allineata con l’obiettivo di sostenibilità fissato.
Abi Hunter, direttore senior del clinical sampling di AstraZeneca, ha presentato questi ambiziosi progetti il 6 settembre in occasione della conferenza “Arena International Outsourcing in Clinical Trials UK and Ireland” di Londra.
Hunter ha spiegato che AstraZeneca sta lavorando su un piano articolato in quattro fasi per ridurre l’impronta di carbonio associata ai campioni clinici: progettazione, raccolta, utilizzo e conservazione.
I campioni clinici comportano un notevole impatto ambientale, a causa dei materiali monouso utilizzati, del congelamento con ghiaccio secco e del trasporto.
AstraZeneca sta lavorando sull’ottimizzazione della quantità di campioni clinici prelevati, sulla minimizzazione delle distanze percorse dai kit, sull’uso di contenitori da laboratorio multiuso, di nuovi congelatori e sul recupero di componenti inutilizzati dalla raccolta dei campioni.