(Reuters Health ) – AstraZeneca sta trasferendo sei farmaci sperimentali incentrati su gravi malattie autoimmuni in una nuova società biotech indipendente da 250 milioni di dollari. Lo spin-off, annunciato il 28 febbraio, è l’ultimo esempio di diversificazione della pharma britannica che ha sfrondato la sua attività di sviluppo di farmaci non-core per concentrarsi su aree prioritarie, in particolare quella oncologica.Il Ceo Pascal Soriot ha recentemente dichiarato che AstraZeneca ha una pipeline di farmaci “troppo grande rispetto alle dimensioni attuali della nostra azienda”. Ha già ceduto un certo numero di medicinali negli ultimi anni. Nel 2017 le cosiddette “operazioni di decentramento”, che hanno riguardato sia vendite che partnership, hanno contribuito con 2,3 miliardi di dollari alle entrate totali di 22,5 miliardi, suscitando peraltro critiche da parte di alcuni analisti. Nel caso della nuova azienda, chiamata Viela Bio e dedicata alle malattie infiammatorie e autoimmuni, AstraZeneca manterrà un interesse significativo come maggiore azionista di minoranza della nuova società. Tra i candidati di Viela Bio c’è anche inebilizumab, contro la neuromielite ottica, una malattia rara che colpisce il nervo ottico e il midollo spinale di circa cinque persone su 100.000. Il farmaco ha lo status di medicinale orfano e potrebbe essere presentato per l’approvazione alla fine del 2019 o all’inizio del 2020.L’accordo non include invece anifrolumab, un trattamento promettente che AstraZeneca sta sviluppando contro il lupus, una malattia autoimmune cronica con opzioni di trattamento limitate. Viela Bio avrà sede a Gaithersburg, nel Maryland, e sarà finanziata con 250 milioni di dollari da un consorzio di investitori guidato da Boyu Capital, 6 Dimensions Capital e Hillhouse Capital. Il Ceo della nuova società sarà Bing Yao, attualmente a capo del settore respiratorio, dell’infiammazione e dell’autoimmunità presso MedImmune di AstraZeneca.
Fonte: Reuters Health News
(Versione italiana per Daily Health Industry)