AstraZeneca: Farxiga guida la pipeline cardiovascolare

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Farxiga (dapagliflozin) è sempre più al centro della pipeline cardiovascolare di AstraZeneca. La pharma, infatti, ha presentato al congresso della Società Europea di Cardiologia (ESC) di Amsterdam sette poster e nove relazioni sull’inibitore SGLT2.

Il farmaco, dopo l’approvazione iniziale nel 2014 per il trattamento del diabete di tipo 2, ha ottenuto quattro nuove indicazioni di utilizzo negli ultimi cinque anni, avendo dimostrato benefici significativi nell’ambito delle complesse relazioni tra diabete di tipo 2, insufficienza cardiaca (HF) e malattia renale cronica (insufficienza renale cronica).

In occasione del congresso ESC – che si è concluso lunedì 28 agosto – AstraZeneca ha presentato i dati recenti di un’analisi congiunta di due studi, che hanno evidenziato un netto aumento dei rischi associati agli esiti cardiovascolari nei pazienti con funzione renale in declino.

L’analisi ha valutato i pazienti con insufficienza cardiaca (HF), inizialmente inclusi negli studi con un tasso di filtrazione glomerulare stimato (eGFR) superiore a 25, ma che avevano poi registrato un calo al di sotto di tale soglia. L’evidenza ha ulteriormente rafforzato la correlazione tra HF e malattia renale cronica.

“Volevamo capire se un farmaco come Forxiga possa ancora aiutare questi pazienti. E la risposta è sì”, ha dichiarato in un’intervista Helen Yeh, Medical Vice President global cardiovascular, renal and metabolism (CVRM) di AstraZeneca. “Vediamo ancora benefici anche nei malati con una forte compromissione renale. Credo che questo sia un dato molto positivo”.

 

 

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